Se l'uomo è ciò che mangia, il cuoco è ciò che cucina?

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"A proposito di politica, ci sarebbe qualcosa da mangiare?" Totò


Qualche giorno fa twittando con Vincenzo Pagano abbiamo ragionato su #Leopolda (il Renzi-evento) e  l'ipotizzato #occupypd (sull'onda dell'indignazione degli "occupanti" di Wall Street) ovvero una saggia proposta costruttiva: se vuoi star bene dentro una cosa devi entrarci e metterti a lavorare.
Durante la chiacchierata passare dalla politica al cibo è stato breve (Totò docet) e così è nato #occupyfood con il medesimo intento costruttivo: vuoi starci bene dentro (in questo caso il tuo paese)? Allora entra e rimboccati le maniche. 

Gino Sorbillo, giovane erede di una celebre famiglia di pizzaioli partenopei, ha colto l'occasione ed ha proposto di farla pagare "cara" ai parlamentari. La sua ottima pizza, s'intende. Street food ante litteram e piatto povero per eccellenza, prima che i listini di talune pizzerie assumessero le fattezze del Devoto-Oli. Ma questa è un'altra storia.
Al deputato Pd D'Antoni il "disturbo" è costato 100 euro. E l'iniziativa, a quanto pare, è piaciuta a molti altri esercenti che hanno provveduto immediatamente a "ritoccare" i loro listini, per il piacere esclusivo dei signori clienti parlamentari.


Nel frattempo mia mamma ha compiuto gli anni e, come di consueto, un gruppo di parenti assortiti è stato ieri mio ospite. E tra un risotto confit e un bollito alla veneta è comparso uno scontrino. 
Uno di quegli scontrini semplici, che affollano le nostre tasche e che testimoniano il pranzo veloce consumato quando siamo fuori per lavoro.
Come quello che vedete qui sopra, di un pranzo alla mensa del Senato, dello scorso 19 ottobre 2011.
Un pranzo parco, quaresimale direi, al costo di 7,50 euro - servizio di 3,91 euro - per un totale di 11,41 euro.

Qui parte una filippa demagogica, lo so, addirittura qualunquista, se vi piace di più che ha trasformato la mia natura, decisamente mite, da indignada" a "sfrantumada".

Ditemi voi, foodies-blogger-gastrofichetti e gastrofanatici: cosa siete in grado di preparare con 3,71 euri (declinati al plurale così sembrano di più)?!
Ditemelo voi perchè anche solo uscire di casa, recarsi a piedi al supermercato che dista 500 mt, acquistare una confezione di 4 uova e 100 grammi di bacon (sottile, mi raccomando), una rosetta fresca e fragrante, possibilmente  non-made in Bulgaria, rientrare, accendere il fuoco e spadellare tutta questa infinita bontà costa molto, ma molto di più di quanto un onorevole spende con quotidiana inconsapevolezza per una "Tagliata con rucola e grana all'aceto balsamico" (food cost: tempo ed energia utilizzati per lo spostamento e l'acquisizione della materia prima, tempo ed energia utilizzati per la cottura, tempo e energia utilizzati per rigovernare, usura della padella, usura delle  ....emh... arrabbiatura).

Sopra la mia scrivania tre spunti di riflessione: lo scontrino, il dvd di un film di Totò "I due colonnelli" (Badate che io ho carta bianca! E ci si pulisca....) e gli "Scritti Corsari" di Pier Paolo Pasolini (morto troppo presto, il 2 novembre di 36 anni fa). 
Mancherebbe il "Gattopardo" di Tomasi di Lampedusa (Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi) ma di felini affamati ce ne sono già troppi nei palazzi del potere.
"E io pago!"


Ricettina? Ma certo che si! Direttamente dalla cena vegetariana dei Piantagrane, giusto per rimanere adeguatamente indignati, e grazie alla gentile concessione di Barbara (e un po' modificata :)





Insalatina "acciugosa" di cicoria con asiago, pane di segale, mandorle e semi di zucca


Ingredienti
200 gr di Asiago (oppure Montasio semi-stagionato), 300 gr di cicoria tenera, 16 acciughe sott’olio, 4 fette di pane di segale bio (o toscano, poco sapido), uno spicchio d’aglio, mandorle a lamelle, semi di zucca, olio extra vergine di oliva.

Procedimento
Mondare la cicoria e lasciarla in acqua fredda per almeno mezz’ora.
Nel frattempo, privare della buccia e tagliare a cubetti l'Asiago. Tagliare a cubetti anche il pane di segale.
In un padellino antiaderente, scaldare due cucchiai di olio e rosolarvi lo spicchio d’aglio precedentemente sbucciato fino a che non risulti dorato. Eliminare quindi l’aglio e aggiungere i filetti d’acciuga, lasciando soffriggere dolcemente per un paio di minuti.
In un'altra padella antiaderente, versare un cucchiaio di olio e rosolare i cubetti di pane, fino a che non risultino croccanti.
Sciacquare, asciugare bene e tagliare la cicoria a julienne.
Comporre l’insalatina: suddividere nei piatti la cicoria, aggiungere il formaggio a cubetti e completare con le acciughe e il loro olio, i crostini, le mandorle a lamelle e i semi di zucca. Condire con un altro giro d’olio crudo. Essendo acciugosa non serve il sale.


Aggiornamento: #occupy-food oggi si è spostato a Montecitorio per protestare contro il prossimo acquisto di 19 Maserati-blu da parte del Ministero della Difesa. Quelle che non verranno mai consegnate alle forze dell'ordine, naturalmente.

4 ingredienti:

  1. purtroppo ero già a conoscenza di questa e tante altre oltraggiose infamie perpetrate infingardamente dai nostri poco onorevoli deputati e senatori. alla faccia della miseria e dei rocamboleschi domestici arrangiamenti che le massaie ( ed i massai, che non sono una popolazione africana molto grossa ) devono quotidianamente compiere per mettere insieme il pranzo con la cena. credo che l'arroganza e la sfacciataggine della casta abbia raggiunto limiti non ulteriormente sopportabili. poichè, anche se a parole sono tutti pronti a rinunciare ai comuni privilegi, un pochino più restii si mostrano quando devono rinunciare ai privilegi propri. per cui, oltre al resto, i parlamentari sono tutti concordi sul fatto che i politici debbano lavorare di più, ciò non impedisce ad alcuno di loro ( da cicchitto a di pietro inclusi) di abbandonare le aule parlamentari alle 12:30 del giovedì e di ripresentarsi in aula solamente il martedì pomeriggio successivo.
    è vero che per il tozzo di pane che viene loro elargito, non si possa chiedere troppo, ma è altrettanto vero che almeno il companatico, potrebbero pagarlo un pochino di più. mala tempora currunt, mementote: carthago delenda est. un abbraccio a te, capo.
    brontolo

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  2. ho appena letto il post apparso su Scatti di Gusto... date un'occhiata.
    Annamaria, ultimamente con 3,71 eur a fatica prendi un panino al bar(non buono e 'vegetariano' del tipo mozzarella pomodoro e fetta lattuga -)per la pausa pranzo..poi aggiungi l'acqua ... altro che pranzo preparato da gruppo di 9 chef con corso del Gambero Rosso a 35mila eur cad.....
    Ciao
    Clelia

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  3. @ Brontolo e Clelia, che dire. Altro che scendere in piazza: qui bisogna sfoderare i mattarelli!

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  4. non ci sono commenti!!!!!!!!!Bacini

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