Se l'uomo è ciò che mangia, il cuoco è ciò che cucina?

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Colazione newyorkese


Sistemando le foto delle varie cartelle ho trovato anche queste, sempre legate ad un viaggio di lavoro, in questo caso Chicago e successivamente NY, che fanno riferimento ad una colazione con ....vista!


Beh, la prima foto non necessita commenti. La cosa che più mi ha affascinato di questa "piazza" multicolore è che nascosta fra la fretta dei passanti ed una certa ostentazione della fretta medesima c'era un negozietto, piccolo, gestito dall'immancabile signore orientale, sorridente, gentile e molto anziano che, a notte inoltrata, con 6 gradi sottozero, non ha battuto ciglio di fronte alla richiesta di un'aspirina, causa mia emicrania perenne. Evidentemente devo aver avuto un'aria molto provata perchè me ne ha consegnata una confezione contenente 100 compresse da 500 mg di principio attivo alla modica cifra di 0,99 cent.....
Altro paese, altra mentalità, diversi tipi di servizi.


Il mattino successivo, la sorpresa: la mirabolante colazione che vedete nella foto piccolina (purtroppo la macchina fotografica aveva deciso di pensionarsi anticipatamente) non è altro che una torre di torta caprese con ciuffi di panna, qualche fragolina e qualche pistacchio intero. Che sono riuscita a digerire dopo aver superato un oceano!

Infatti, ecco la ricetta, rigorosamente italiana (e più digeribile):

Torta Caprese

Mitica torta che non prevede l’uso di farina (quindi va bene anche per i celiaci) e che la tradizione vuole essere nata, attorno agli anni ’20, per un involontario errore di un cuoco che si dimenticò di mettere la farina in una torta di mandorle, messo in agitazione dal fatto che in sala stava cenando un feroce e famoso boss locale.
La ricetta della tradizione prevede: montare 200 g di burro con 200 g di zucchero, incorpora 6 tuorli, leggermente sbattuti. Quando il composto sarà omogeneo, aggiungiungere 300 g di mandorle con la buccia finemente tritate e 200 g di cioccolato fondente, tritato finissimo o sciolto a bagnomaria o in un polsonetto, un cucchiaino di lievito ed i semini di mezza stecca di vaniglia. Unire molto delicatamente, con un movimento dal basso verso l’alto, gli albumi montati a neve ferma con un pizzico di sale. Imburrare uno stampo rotondo (diametro di 27 cm), foderarlo con carta da forno e versare l’impasto. Far cuocere per per 50 minuti a 180 gradi. Una volta sfornata, la torta va capovolta sopra una gratella per dolci e lasciata intiepidire. Spolverare di zucchero a velo prima di servirla così, semplicemente, oppure accompagnata ad un paio di cucchiai di crema inglese.
Un buon vino passito, magari un Aleatico, esalterà maggiormente la bontà della torta


Cosa mi ha sollecitato questi ricordi? Il cappuccio preparatomi da Enrica, che gli amici chiamano Zoe, per allietarmi la giornata: un cappuccio con "sorriso"! Sorseggiato ascoltando i suoi racconti sparati a raffica, neanche fossi un i-pod, mentre Agata sollecitava la sua colazione...

Sinceramente, c'è niente di più bello?


Smile!




Agata, la gatta

1 ingredienti:

  1. ciao e grazie per la partecipazione!
    potresti inserire anche il logo del concorso ed il link a macchine alimentari, lo sponsor del concorso?
    grazie!
    ti ho appena inserito!

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