Non è possibile una crisi economica la prossima settimana: la mia agenda è già piena. Henry Kissinger
Adattando la frase che Kissinger disse una quarantina di anni fa all'attuale situazione di crisi potremmo trarre da essa ispirazione per fronteggiarla, da un punto di vista enogastronomico.
Crisi economica, abbiamo detto. Sarà la crisi, ma non si sente parlar altro che di vintage, recupero, riciclo. Se penso a tutto il vintage che ho in garage mi sento così creativa che neanche Andy Warhol. Ed anche il mondo della moda non è da meno: per la prossima stagione vestiti ispirati agli anni '80 e trucco che ricorda gli occhi bistrati dei mitici anni '30.
Ed in cucina? Come si ricicla tra i fornelli?
Prima dell'avvento del micronde la pasta avanzata la si scaldava nella padella e siccome il teflon, sotto forma di pentola, è stato commercializzato in Europa non prima del 1968, bisognava aggiungere un po' di burro o di olio per non far attaccare il tutto e veniva così a crearsi quella fantastica crosticina un po' morbida, buonissima ed effettivamente un po' vintage.
La pasta poi diventa un must del riciclo nel meridione, diventando l'ingrediente principe per la frittate di pasta, i timballi e le varie paste pasticciate.
Il bollito del veglione di magro a Natale diventa il polpettone per S.Stefano e siccome è trasformista lo ritrovi, anche a tua insaputa, in spiedini di polpettine finger food, in verdure ripiene o in sughi a base di carne.
E sicuramente ognuno di noi ha la ricetta per riciclare i panettoni acquistati in promozione e scaldati per le successive colazioni fino a Pasqua, dove si ricomincia con la colomba e con il cioccolato delle uova, che finisce in mousse, budino, salame al cioccolato, sacher o semplicemente nel pane (che buono)!!
Ma dopo che “la” Michelle Obama ha pranzato a Roma durante il G8 mi auguro si apra una nuova stagione per il riciclo gastronomico.
Si, perchè la first "buongustaia" si è fatta preparare, dal personale del ristorante dove aveva pranzato, una personalissima “doggy bag” dopo aver degustato assaggi di pasta alla carbonara, lasagna e amatriciana accompagnati da vino rosso e prosecco. Una tradizione anglosassone che sarebbe bello poter replicare anche qui da noi.
E quindi vorrei segnalare due iniziative, semplici ed efficaci: L’AVANZINO e la BUTA STUPA.
L'Avanzino è la possibilità di uscire dal ristorante portando a casa ciò che si è pagato e non consumato. Il ristoratore offre al cliente, in una confezione adatta alla conservazione ed al trasporto del cibo, quanto il cliente ha pagato e non completamente consumato.
Qualche ristorante sta cominciando ad aderire, con tanto di vetrofania esplicativa.
BUTA STUPA, IN PIEMONTESE BOTTIGLIA STAPPATA, è un'iniziativa analoga legata alle sorti del vino non consumato. Con tanto di gruppo su Facebook. E' anch'essa un'idea molto semplice: portarsi a casa la bottiglia stappata e non consumata. Il ristoratore la consegna al cliente ben sigillata con un tappo nuovo di sughero, in un packaging adeguato ed accattivante. Il vino si conserva inalterato per un paio di giorni: così che se ci venisse voglia di ordinare un passito per accompagnare un dolce importante non ci saranno più scuse!
Lavanzino.it e la butastupa.net: troverete tutte le informazioni circa i ristoranti aderenti all'iniziativa in tutta Italia.
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