Se l'uomo è ciò che mangia, il cuoco è ciò che cucina?

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L'amore che non osa pronunciare il suo nome. Alfred Douglas, 1892


Tortine con finocchietto selvatico ed uvetta

La Bibbia contiene 6 ammonimenti agli omosessuali e 362 ammonimenti agli eterosessuali. Ciò non significa che Dio non ama gli eterosessuali. È solo che hanno bisogno di più controllo. Lynn Lavner, 1996

Tutti hanno un amico del cuore. Il mio si chiamava Stefano. Ci siamo conosciuti attraverso i ghirigori delle cancellate condominiali: avevamo 5 anni ed era il 1971.

Andavamo a scuola insieme, anche se eravamo in classi diverse, a piedi, con tutte le condizioni climatiche possibili. Senza SUV e Nonni Vigile. All'andata tutti belli pettinati e composti con i nostri grembiuli neri ed i fiocchi colorati ed al ritorno, sistematicamente, con la tasca del grembiule semistrappata, un bottone mancante, il fiocco sciolto e per traverso, un ginocchio sbucciato, i capelli che sembravano usciti da una sessione di elettroshock. Solo io però: lui è sempre stato più pacato e composto.

Come lo erano i nostri pomeriggi. All'epoca c'era la pessima abitudine di dare un sesso ai giochi: io non potevo avere la pista delle automobiline ed il traforo, lui non poteva neppure immaginare di giocare con una bambola.
Per cui ce li scambiavamo: ognuno arrivava all'appuntamento del pomeriggio, dopo i compiti e prima della merenda, con il proprio corredo ludico omologato e ce lo scambiavamo. Non ho mai visto nessuno destreggiarsi con la mia unica bambola come faceva lui (bambola che è ancora nella sua confezione originale a casa dei miei, tanto per far capire quanto mi piaceva giocarci) e del resto io ero un portento a superare la doppia gicane della polistil senza far capottare la macchinina.
Avevamo una grande passione comune ovvero la danza. Dopo la prima mezz'ora dedicata ai giochi omologati iniziavamo le nostre sessioni di coreografia a due: un mix tra lo Schiaccianoci danzato da Nureyev ed il TucaTuca della Carrà.


Poi siamo diventati grandi: anche se il mio seno mancava all'appello entrambi sentivamo forte la trasformazione che stava avvenendo nei rispettivi corpi. Ma a Stefano questo non piaceva ed io affrontai per la prima volta il tema della "diversità" con gli strumenti che il 1980 poteva mettere a disposizione, ovvero nessuno. Solo la grande amicizia ed il profondo rispetto che avevamo l'uno per l'altra ci permise di confidarci completamente, accoglierci ed accettarci, di piangere e ridere insieme, mentre il mondo attorno iniziava a diventare cattivo e vigliacco. Perchè è vero che l'ignoranza fa più male della cattiveria soprattutto quando hai solo la solitudine per difenderti.

Decise di andare a studiare lontano e poi se ne andò anche dall'Italia perchè quello che aveva in mente di fare, ovvero di liberarsi di un'identità sessuale che lo faceva morire dentro, lo aveva allontanato da tutti, anche dalla famiglia: Tutti ostinati nel non voler amare.
E' stato un percorso durato 10 anni. Duro, doloroso, terribile. La crisalide che aveva sospeso nel tempo la sua evoluzione ha dato finalmente vita ad un'altra persona, quella che avrebbe sempre dovuto e voluto essere ovvero una donna felice. La mia amica del cuore.

Ed ecco una ricettina semplice con i semi di finocchietto selvatico, profumo intenso dolce e piccante nello stesso tempo, per aderire all'iniziativa dei foodblogger contro l'omofobia METTI UN FINOCCHIO A CENA..BUON APPETITO MR. B.!


Tortine di grano saraceno con finocchietto selvatico ed uvetta


Ingredienti
120 gr di farina di grano saraceno, 120 gr di farina di kamut, 80 gr di burro chiarificato, 80 di zucchero di canna bio + 3 cucchiai, 1 uovo bio o 1, 1 limone non trattato, 2 cucchiaini di lievito, 80 gr di uvetta sultanina, 2 cucchiaini di semi di finocchietto selvatico bio.

Procedimento
Accendere il forno a 190° e stendere un foglio di carta forno sulla leccarda.
Montare lo zucchero con l'uovo interno, aggiungere il burro e le farine setacciate con il lievito, la scorza del limone grattugiata con la microplane, il succo del limone ed alla fine l'uvetta sultanina ed i semi di finocchietto. Se l'impasto risultasse un po' troppo compatto (a me è accaduto con la variante farina d'avena) aggiungere uno o max due cucchiai di latte crudo.

Stendere sulla leccarda (io ho utilizzato uno stampo antiaderente appena acquistato che sembra quasi da pancake: uno stampo da muffin ma con i fori molto meno profondi, comodo direi) 12 cucchiaiate di impasto lasciando un po' di spazio, spolverare con il rimanente zucchero di canna e cucinare per 15' minuti nel forno statico già caldo.
Lasciar raffreddare e gustare queste tortine regalandovi la visione di questo splendido film.


Si può sperare che l'omofobia diventi questo: un repertorio di innocui stereotipi che pochi imbecilli prendono sul serio, mentre tutti gli altri ci giocano. Tommaso Giartosio, 2004

Tortine con finocchietto
selvatico ed uvetta

16 ingredienti:

  1. ma io questo mica l'avevo visto!
    bellissimo post, grazie!

    a leggere i vostri post mi rendo conto che questa nostra idea balzana non solo è stata accolta positivamente, ma era in qualceh modo necessaria.
    ognuno di noi sembra avere qualcosa da raccontare, e le culture, e i cambiamenti di paradigmi, si costruiscono proprio con le narrazioni.

    insomma, grazie

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  2. la gioia più grande ed il più grande dolore, tutto ha fine a questo mondo. pensiero forse banale, ma di grande consolazione. mr.b uscirà dalle nostre vite, prima o poi,per ragioni meramente anagrafiche. si potrebbe accelerare il percorso, semplicemente cambiando canale e non parlo di elezioni, il risultato delle quali non garantisce cambiamenti ( dopo 150 anni stiamo ancora discutendo della questione meridionale, di scuola, lavoro, ecc.). parlo di televisione. se si smettesse di guardare gli imecilli del gf o i minus habens della defilippi, o gli assatanati della d'urso,( per non parlare delle tv a pagamento in hd in 16/9, si toglierebbe ossigeno all'animale della pubblicità e, di conseguenza, si eliminerebbero i mezzi di sostentamento a questa idra. non mi pare che la tendenza del popolo sia questa ( sono tra le ultime 4/5 persone in ITAGLIA a non avere sky o similia, il mio televisore, finchè regge, è ancora a tubo catodico, non possiedo i-phone e, come la nostra blogger, trascorro le mi vacanze in tenda in campeggi senza ri-animazione ). a poco serve lamentarsi di chi guida il paese. la strada gli viene indicata dai viaggiatori.
    sempre belli i tuoi racconti. un abbraccio dal solito, po(l)emico, brontolo

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  3. bellissimi, intervento e ricetta.
    concordo in pieno con l'anonimo 'brontolo'!!!
    buona giornata
    dida

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  4. Bellissimo intervento..concordo con Gaia... sono sempre più convinta che...era ora di farlo!! ^_^

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  5. L'abbraccio si allarga! ;-)
    Belle tortine! E gli ingredienti li ho tutti.
    Ciao. Kat

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  6. @ Grazie a te per l'idea e l'iniziativa. Non bisogna smettere mai di sottolineare le brutture della mente e dei comportamenti, visto che la storia non insegna abbastanza.

    @ Bentornato Brontolo. Hai ragione: se i viaggiatori indicano una strada sbagliata non tutte colpe sono da attribuire al conducente. Ma nel caso di Mr.B. tutto ha avuto inizio negli anni '80: chi poteva immaginare che le procaci ragazze di Drive in avrebbero portato alle aberrazioni del GF o della De Filippi? Una generazione che si sta perdendo tra l'avere e l'apparire lasciando all'essere il tempo di una ripresa nel confessionale. Noi, vecchia guardia, continueremo con il vecchio motto: resistere, resistere, resistere.

    @ Ciao Dida70 e grazie di essere passata. Brontolo è un pozzo di sapienza e di conoscenza. #sapevatelo !

    @ Molto lieta Madama Bavareisa e grazie per dato vita alla tua iniziativa.

    @ Salve Scribacchini! Poi ditemi se vi sono piaciute. Un abbraccio!

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  7. Fantastico post, come sempre Anna Maria!

    e poi....caro anonimo brontolo....anche io non ho sky nè iphone...e ne sono orgogliosa....peccato essere effettivamente delle mosche bianche...

    un abbraccio

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  8. mannaccia in questo pomeriggio di letture varie non mi ero ancora commossa!!!
    uff uff

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  9. ringrazio dida70 e maetta ( oltre che la mia cara amp ) per gli apprezzamenti sul mio intervento. temo che, sic stantibus rebus, soluzioni a breve termine non siano in vista, anche cambiando paese. poichè se s'ode a destra uno squillo di tromba, a sinistra risponde uno squillo ( il buon " don lisander " era uomo che vedeva lontano ), anche nell'angolo più remoto di questo, in via di decadimento, pianeta, troveremo sempre un mr.b di turno il quale, salito ( per ragioni di visuale ) sullo sgabello, si diletterà nel rovinarci le giornate. a proposito, sapete che basta una sola bomba atomica a scombussolare il fine settimana? una possibile soluzione ci sarebbe, come racconta renato zero: se proprio dobbiamo migrare...scegliamo un altro sistema solare... e speriamo in bene...un abbraccio corale( per rimanere in tema ),
    brontolo

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  10. Fantastiche tortine, e un racconto che mi ha davvero commossa. Un bacio in attesa di tempi migliori!
    Eva

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  11. Ripasso per dire delle tortine e ringraziare. Davvero buonissime. Ho fatto una prova con l'olio al posto del burro e un formato merendina e... meritano comunque.
    Ciao. Kat

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  12. gran bel post! le tortine pero' non se le merita! quelle ce le pappiamo noi ;)

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  13. Il tuo è stato uno dei primi post che ho letto legati a questa iniziativa e confesso che ho provato un groppo alla gola quando ho letto questa frase: "Perchè è vero che l'ignoranza fa più male della cattiveria soprattutto quando hai solo la solitudine per difenderti".
    Io sono rimasto sorpreso da tutta questa partecipazione, ma soprattutto dalla sensibilità con cui i blogger si sono accostati a questo tema: non era facile soprattutto perché il "pensiero comune" è bersagliato ogni giorno da opinioni becere e pregiudizi carichi di intolleranza e disinformazione dei quali Media e politica fanno da portavoce e cassa di risonanza. E' incoraggiante vedere che molti sanno guardare ancora al Cuore delle persone.

    I tortini sono meravigliosi, non ho mai trovato tanti suggerimenti utili per utilizzare i fonocchi come attraverso questa iniziativa.

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  14. Cara AnnaMaria
    sono entusiasta e felice di conoscerti.
    Ciao un bacio e un abbraccio affettuoso.

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  15. @ Ciao Maetta e grazie di cuore, anche da parte di Brontolo :)

    @ LaVero, non dire così che mi emoziono anch'io. Un abbraccio.

    @ Grazie Eva: i tempi migliori sicuramente verranno. Grazie al nostro impegno civile ed etico

    @ Grazie Kat e bella la dritta sull'olio! Sono felice ti siano piaciute :)

    @ Grazie Shade e buon appetito a tutti noi!

    @ Caro Asa Ashel ho letto il tuo post ed ho sentito dolore, rabbia, dolcezza, ironia e soprattutto tanta intelligenza nella frase di tua nonna. Io credo che gli italiani siano molto meglio di quelli che li "governano". Ho vissuto con Stefano e con altri amici il dolore di voler essere sè stessi. E me ne sono sentita dire di tutti i colori, come se le scelte personali di persone che ami e rispetti diventino addirittura "contagiose". Ai miei figli ho cercato di insegnare il rispetto per gli altri che diventa poi rispetto per sè stessi perchè in un mondo dove uno sono non è libero non lo sarai mai veramente neppure tu.
    Ed ora via con le ricette, che ne dici? ;))

    @ Grazie Laura! Cercherò di essere sempre all'altezza! Un abbraccio forte.

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