Qualche tempo fa avevo postato una ricetta inserendo un tipico moto veneto, dandone la spiegazione.
Agata, in un momento di intensa attività.
La Putana Gentile, un ottimo dolce che gode di buona reputazione.
Eleonora, la mamma di Roberto, mio marito, era vicentina (come lui, che mi auguro posti presto la ricetta del suo fantastico Baccalà alla Vicentina) e durante la gravidanza di Edoardo, trascorsa immobile a letto, mi preparò la "Putana", un dolce della tradizione vicentina. Mi disse che veniva cotto in un contenitore chiamato "covercio" sotto le braci del camino
Si trattava di un dolce sostanzioso e molto ricco, veniva preparato soprattutto in concomitanza delle festività natalizie ed ha degli omologhi, anche nel Veneto, che prendono il nome di "Pinza".
Bene, anche qui le storie trovate sono state molteplici ma una sola ritengo essere plausibile: un noto ristoratore di Piazza delle Erbe, a Vicenza, aveva creato una torta – derivazione del “maccafame”, antico dolce popolare vicentino – e non aveva ancora trovato un nome da darle. Un cliente distinto e taciturno, quotidiano frequentatore, del locale aveva ordinato una fetta di questo delizioso dolce. Improvvisamente mancò la luce, il cameriere inciampò ed in mezzo ad un frastuono di piatti rotti si sentì :" La putana!", probabilmente l'unica parolaccia che il distinto cliente avesse mai pronunciato in vita sua! Il ristoratore, illuminato (nel frattempo era tornata la luce) esclamò: "Ecco il nome dela torta!" Questa è la storia...il resto è leggenda.
Purtroppo la macchina fotografica è in terapia intensiva e posso solo allietarvi (!) con foto di repertorio e con la ricetta datami da Eleonora (e modificata da me appena appena in alcuni ingredienti) che, cucinata ieri, ha riempito la casa di profumo d'autunno!
Ingredienti per 12 persone
150 gr di farina di mais Marano
150 gr di farina di mais Biancoperlato
150 gr di farina 00
150 gr di strutto e 50 di burro chiarificato
150 gr di zucchero zefiro
80 gr di fichi secchi e 50 di uvetta
50 gr di pinoli e 50 di zenzero candito
5 uova e 1/2 bicchierino di grappa
latte, pane al latte grattugiato, sale
Tagliare in dadolada i fichi, unirli allo zenzero candito (di solito si trova in vendita già a quadretti), ammollare l'uvetta nella grappa. Tostare i pinoli in una padella antiaderente.
In una pentola mescolare le farine (setacciando quella 00) ed aggiungere il latte necessario per fare una polentina, mescolando continuamente per evitare la formazione di grumi.
Quando la polenta inizia ad addensarsi aggiungere lo strutto, metà del burro, pinoli, uvetta e canditi e le uova intere, una alla volta, cucinare per 20' mescolando.
Con lo spray staccante ungere una tortiera almeno di 28 cm oppure una pirofila rettangolare, cospargere di pane grattuggiato, versare il composto, livellarlo, unendo a tocchetti il burro rimasto.
Cucinare in forno statico, 1/2 altezza, a 180° per almeno un'ora.
Ho abbinato un mitico Fior d'arancio passito 2007 Ca' Lustra, 3 bicchieri Gambero Rosso.
"Io non sono cattiva, è che mi disegnano così!", Jessica Rabbit
eheheh..ovviamente io da vicentina faccio il macafame volentieri, ma non ho mai fatto "la Putana"..(il dolce ovviamente)...interessante la tua spiegazione...mi ha fatto piacere leggerla anche perchè spesso ci si chiede da dove derivino certi nomi strani!!
RispondiEliminaciao ciao
Ciao Morena! Bella la battuta circa il dolce!! E quando potrò leggere la tua ricetta del macafame? :-)
RispondiEliminaeh eh..sai com'è, meglio chirire!!..Il macafame..è una delle prime ricette che ho postato....la trovi nel mio blog..!!
RispondiEliminaciao ciao