Se l'uomo è ciò che mangia, il cuoco è ciò che cucina?

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Metti un Ferragosto, con un bbq esplosivo!


Perchè, come definireste voi una pietanza che si chiama "bombetta", speziata e profumata al punto giusto, cotta alla brace e mangiata con le mani? Esatto, bombetta!

Un'espolsione di sapere e sapore, in barba alle "mode" che nel campo enogastronomico ammantano usi e costumi secolari, nati dalla saggezza delle nostre popolazioni contadine, di un'area glamour e vagamente esterofila, come nel caso della cottura alla brace o con il fornello a carbone o a legna.


Questa tipologia di cottura infatti è tipica di questa regione, a partire da Alberobello fino alla punta più estrema della penisola, adottata dai contadini proprio perchè consentiva di utilizzare le parti meno pregiate di suini (capocollo) ed ovini (prendono il nome di “turcinieddi” e sono preparati con fegatini di agnello, prezzemolo, sale e pepe, avvolte con le interiora dell'animale) insaporendole o farcendole di erbe aromatiche e formaggi dal gusto intenso, cotti appunto sulle braci (e non sulla fiamma perchè non devono carbonizzarsi ma rosolarsi con il calore), trasformando quello che l'omologazione gastronomica ha cancellato dalle nostre tavole in pietanze "da leccarsi i baffi". Letteralmente.


Bombette

Ingredienti

500 gr di capocollo di maiale, 350 gr di pecorino (anche caprino o altri formaggi a piacere), prezzemolo, rosmarino, pepe ed un sospetto di peperoncino, sale.


Procedimento

Tritare il prezzemolo ed il rosmarino, tagliare a tocchettini il formaggio, aromatizzare con un po' di pepe macinato al momento, mescolare il tutto e mettere da parte.

Tagliare il capocollo in fette sottili, coprirle con della carta forno ed appiattirle un po' con un martello, salarle e peparle, mettere al centro della fetta un po' di farcia, chiudere il roll dando una forma a pallina in modo che non fuoriesca il formaggio.

Infilzare le bombette con uno spiedino di ferro (uno per ogni commensale) e cucinarle alla brace per circa una ventina di minuti, girandole un paio di volte. Non devono carbonizzarsi!


E gustarle ancora bollenti, prendendole con le mani dallo spiedo e gustando l'esplosione dei sapori...e dei saperi!



4 ingredienti:

  1. Buonissime, solo a guardarle viene l'acquolina! Le ho sempre mangiate nelle manifestazioni Slow Food, fantastiche!!!

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  2. Deve essere buonissimo, non ho mai mangiato questo tipo di carne cotto così ma ha un aspetto fantastico. Bel post complimenti!

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  3. Annamaria, stai facendo un bellissimo reportage dalla Puglia, grazie mille!
    Buona continuazione,
    Ornella

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  4. @ Grazie Ragazze per i vostri saluti e sono davvero vi piaccia quello che scrivo anche se non è tutta farina del mio sacco: la Puglia è davvero molto bella e l'ispirazione ti coglie vivendola in ogni suo aspetto, anche semplicemente godendo della vista dei gigli selvatici che, inaspettati, ti accolgono quando vai in spiaggia.

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