Se l'uomo è ciò che mangia, il cuoco è ciò che cucina?

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A me muoiono anche i fiori di plastica...ma ho un albero di olive!







- Ebbene, questo è l’unico consiglio che ho da darti - disse il piú Saggio dei Saggi. - Il segreto della felicità sta nel guardare tutte le meraviglie del mondo e non dimenticarsi mai delle due gocce di olio nel cucchiaino. Paulo Coelho, da “L’alchimista”


Al'inizio pensavo che uno dei fidanzati di Agata, la gatta, avesse problemi di stitichezza. Non ridete, sono miope!
Poi mi resi conto che l'ulivo in giardino stava aumentando il suo p.i.l. producendo olive verdi e nere (un albero bipartisan?) a rotta di collo.
Ma cosa ci faccio con tutte queste olive? Sono amarissime ed asprissime!

Beh, ho chiesto consiglio al babbo di un amico, Mauro, che vive sui Colli Euganei e mi ha spiegato tutto di olivi e potature, raccolte e salamoie. Tutto questo è accaduto quasi un anno fa ed ora si ricomincia con un nuovo raccolto.


Ed allora: raccolta, selezione, conservazione in salamoia, lavaggio, ulteriore passaggio per la conversazione e degustazione. Tutto qui di seguito.

Raccolta: quando comincio a vedere qualche oliva a terra tengo d'occhio il mio amato albero e la successiva maturazione. A questo punto mi posso concedere il metodo più costoso (se fossi un olivocultore) ovvero la raccolta a mano. Scala, un po' di attenzione, magari la presenza di un'amica, qualche chiacchiera ed un'allegria unica.


Selezione: a parte quelle palesemente troppo mature o troppo ammaccate le tengo tutte! Che diamine! Io non sono mica perfetta! E mi butti via? No, mi tieni e stai anche ben attento. Appunto, quindi alla mia selezione applico la tecnica bio: brutta ma buona.

Conservazione in salamoia: metodo empirico. Il sale non si scioglie per cui bisogna scaldare un po' l'acqua e si procede all'assaggio. Se la soluzione non è disgustosa non potrà certamente far male alle olive. Cambio l'acqua ogni due o tre giorni (man mano che si scurisce) e mescolando ogni tanto, fino a quando all'assaggio l'oliva perde l'asprezza che la rende immangiabile.

Lavaggio: lavo con acqua fresca le olive diventate commestibili e e sterilizzo i vasetti in acqua fredda, portata a bollore per cinque minuti, tolti dall'acqua con una pinza anch'essa resa sterile dalla bollitura ed utilizzati appena freddi.

Conservazione: con una salamoia al 10% versata nei vasetti da 250 cc riempiti precedentemente di olive oppure con dell'olio, aromatizzato nel vasetto , da aglio, peperoncino, semi di finocchio, finocchietto selvatico, origano, timo, alloro, bacche di ginepro, pepe in grano, semi di cardamomo, scorzetta di limone o di arancia, tutto rigorosamente bio (nel senso di non trattato).

Finalmente la parte che preferisco, la degustazione: si mangia come si vuole! Ma provate a metterne qualcuna in forno fino ad un inizio di raggrinzimento....vi sembrerà addirittura dolce!


3 ingredienti:

  1. Che bello questo post, tanti anni fa, ancora fanciulla, sono andata in Toscana per la raccolta delle olive. Alla sera bruschetta ed olio di frantoio..un po' pizzichino, che bei ricordi!!

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  2. Quella fetta di pane col pomodorino e l'oliva è non solo una bellissima foto, ma anche un peccato di gola che faremmo a qualsiasi ora del giorno, anche ora, che abbiamo finito di cenare da poco! Non sai quanto ci hai fatto sorridere, hai un modo di scrivere che ci affascina molto! Detto questo, lo so sto facendo confusione, ma non voglio dimenticarmi di dirti che la frase di Coelho me la voglio trascrivere, la trovo magnifica!
    Le olive in salamoia sono il massimo per quanto mi riguarda, anche i miei genitori hanno alcuni alberi d'ulivo e ne portano una parte a spremere per farci l'olio, mentre una parte finisce rosolata in padella, ti dirò che quell'amaro, insieme ad una fetta di pane, a me non dispiace affatto. Invece un'altra parte finisce in salamoia e questa è appunto la parte che preferisco!
    Ti abbiamo lasciato un commento nel post delle tartellette, perdona il ritardo con cui ti scriviamo, ma come ti ho scritto, da quando siamo rientrati dalle vacanze stiamo boccheggiando, presi da mille impegni e anche dalla nostalgia!
    Un abbraccio
    Sabrina&Luca

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  3. Ragazzi grazie per le vostre parole, vi assicuro che mi confondono. Sono una persona che si mette in discussione più che quotidianamente ed il fatto che la mia passione per la cucina e per lo studio di essa ispiri in chi mi legge un'emozione sopita, un ricordo tenero, un'ispirazione mi riempie di gioia, davvero, e diventa sprone per continuare, sempre meglio.
    Grazie ancora, con il cuore.

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