Recentemente un articolo di Repubblica, sul declino del latin lover italiano, ha segnalato come le donne straniere snobbino l'uomo italiano, ritenuto troppo piagnone, toppo dedito alla cura del proprio corpo, quasi efebico, rimpiangendo i neppure troppo lontani anni '60, quando nella riviera romagnola le bionde fanciulle teutoniche si lasciavano sedurre da un corteggiamento serrato, galante, mai volgare, romantico e soddisfacente (visto che ora non lo è più).
Ma non credo sia tutto perduto....perchè una "signorina", che nel 1935 scese in Puglia, trovò la cura e la passione che la fecero diventare una vera regina...della tavola.
Sto parlando della Patata Sieglinde, nata in Germania dall'incrocio delle varietà Bohm 155/06 e Juli, che è divenuta nella bellissima città di Galatina un prodotto d.o.p.
Terra rossa, clima temperato, precipitazioni contenute. Amore e Passione, dire io: un mix che ha dato vita a questo tubero unico nel suo genere e con un unico difetto: conosciuto in tutta Europa e sconosciuto in Italia, che ama deliziarsi con anonime patate che hanno visto, durante la loro maturazione, serre fredde e lontane, invece della terra rossa e del sole del Mediterraneo.
L'ho conosciuta qualche anno fa, durante la bellissima iniziativa de "Il mercatino del gusto" a Maglie, nel Salento ed ogni volta che torno ne faccio una discreta scorta, grazie anche ai tanti coltivatori locali, tra cui la cooperativa Acli-Racale (info@acliracale.com) il cui vivacissimo stand è gestito da ragazzi pugliesi alcuni dei quali hanno anche affrontato i disagi di una trasferta per studiare a Padova.
E cosa si può preparare con una patate così fantastica? Ma la "Pitta", ovviamente, una pizza di patate, in queso caso farcita, la cui ricetta è una gentile concessione della mia amica Grazia, barese di nascita e di residenza, e mia compagna di scorribande gastronomiche durante la permanenza in Salento.
Ingredienti
1 kg di patate Sieglinde, 200 gr. di pecorino grattugiato, 1 uovo, 4 grosse cipolle di Acquaviva, un bicchiere di passata di pomodoro, un paio di spicchi d'aglio, una manciata di capperi, pane grattugiato, sale e pepe nero macinato al momento, olio evo, origano secco.
Preparazione
Montare le cipolle di Acquaviva, tagliarle sottilmente e saltarle in una capace padella con un po' di olio evo aromatizato con l'aglio per '10, aggiungere la passata di pomodoro e continuare la cottura per altri 10'. Regolare di sale e pepe. Mettere a parte.
Lavare bene le patate e lessarle in acqua fredda salata (la forchetta deve entrare senza sforzo nella polpa), sbucciarle e passarle nello schiacciapatate, raccogliendo la purea in una ciotola. Aggiungere il pecorino grattugiato, l'uovo, regolare di sale e pepe.
In una teglia foderata di carta forno versare metà del composto e stenderlo uniformemente, ricoprire la superficie con le cipolle, la manciata di capperi e l'origano e ricoprire il tutto con la parte rimanente dell'impasto. Spolverare la superficie con il pane grattugiato e mettere in forno statico a 180° per almeno 30'.
Servire calda, tiepida, fredda: è buonissima sempre!
Mi trovo pienamente in accordo con quanto scritto sull'articolo. E' quello che noto anch'io da parecchio. Questi uomini non sono più uomini e non hanno la minima idea di cosa significhi corteggiare una donna......povere noi!!
RispondiEliminaNon credo di conoscere questa varietà di patate, però essendone una consumatrice accanita non posso perdermele. Ora le cerco......
Ottima, neanche a dirlo, la tua ricettina!!!
Ottima la tua ricetta....da provare!!
RispondiEliminaAnnamaria, ma sai che cercavo questa ricetta? L'ho mangiata però senza capperi: solo tanta cipolla stufata con pochi pomodori.
RispondiEliminaGrazie mille a te ed a Grazia,
Ornella
@ Grazie Zia Elle, qui dobbiamo buttarci nella cucina per sopportare cere stranezze dei tempi moderni! In spiaggia sto vedendo uomini-ragazzi più glabri di me e con delle sopraciglie così definite che neanche Madonna negli anni '90! Ti assicuro che la qualità di queste patate è unica! Sappimi dire!
RispondiElimina@ Grazie Alice, mi raccomando, sappimi dire se ti è piaciuta! Un bacione.
@ Ciao Ornella! I capperi in effetti li ho aggiunti io (assieme all'origano con i quali ho trascorso tutta la serata a Maglie, neanche fosse il bouquet da sposa). Ne ho trovato di strepitosamente buoni e sembrava dicessero "dai, che aspetti, mettimi nella teglia!". La passata poi l'ho fatta velocemente con dei pomodorini "fiaschetto" che mettono allegria solo a guardarli. Alla fine è facile cucinare piatti buoni se la materia prima è buonissima! Un saluto anche da parte di Grazia, "proprietaria" di tutto il resto della ricetta!
molto molto molto invitante, ma come potrebbe essere altrimenti proveniendo dalla cucina di QB? da sperimentare a.s.a.p.
RispondiEliminaun abbraccio feriale da brontolo
Ho avuto la fortuna di assaggiarla la pitta di patate e l'ho trovata deliziosa, Luca idem, ottima, saporitissima, un piatto unico che noi abbiamo mangiato caldo, ma d'estate anche fredda deve essere buonissima!
RispondiEliminaGli uomini italiani di oggi sono caduti dal trono dei latin lover per eccellenza...non sono solo le donne straniere a dirlo, addirittura lo dicono anche le italiane, quindi deve essere proprio vero!
Baci da Sabrina&Luca
Anche io non le conoscevo fino a questo momento... ma se la faccio con le patate normali, fa lo stesso?
RispondiElimina@ Ciao Brontolo e ricambio l'abbraccio feriale! Fammi sapere del risultato!
RispondiElimina@ salve Ragazzi, concordo con le vostre affermazioni ed ulteriormente sottolineate da mia figlia, ventenne, che in quanto a brontolamenti....!
@ Ciao Carissima, di solito questa ricetta viene eseguita con le patate che si trovano normalmente in commercio. A pasta gialla ti daranno più soddisfazione. :-)
anche io non conosco questaa varietà di patate ma è assolutamente da provare con la tua ricetta fantastica!
RispondiElimina@ Grazie Lucy! Attendo poi i tuoi commenti!
RispondiEliminaLo scorso anno ero a Torre Suda vicino Racale e ahimè non ho avuto la fortuna di assaggiarla...:(
RispondiEliminaMa grazie a te e alla tua amica, posso farla da me :D.
Grazie!Baci
@ Bellissima Torre Suda! Un paradiso. Buona degustazione! :-)
RispondiEliminaMi piace molto il tuo blog, in particolare questa parte dedicata al Salento. Io sono salentina, ma vivo da diversi anni al Nord e questi sapori mi mancano parecchio... Ti seguirò con grande piacere!
RispondiEliminaP.s. Se passi dal mio blog dai un'occhiata al post che ho dedicato alla mia Gallipoli :-)
@ Grazie mille Lucia e benvenuta!
RispondiEliminaParla un maschietto italiano ormai a fine carriera. Quell'inchiesta era riferita alle straniere e vi do la mia spiegazione: perché dedicarsi a loro quando abbiamo sto ben di dio in Italia, che ti sanno fare pure, e non solo, na' Pitta salentina, parlando di "fiaschetto", patate Sieglinde e "cipolla d'Acquaviva". A proposito di queste "4 grosse cipolle di Acquaviva", queste spesso superano il mezzo chilo, ci manteniamo sulle medie? vero?
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