Pasqua, Pesach, Pesa' ovvero "passare oltre".
Passa oltre la vita che sconfigge la morte, passa oltre la libertà che sconfigge la schiavitù, passa oltre la stagione in cui la natura si prende il giusto riposo per poi esplodere in tutta la sua esuberante e prorompente bellezza.
Passa oltre il tempo. Sentenza che può essere per noi premio o condanna nella misura in cui lo abbiamo sprecato. Nella misura in cui le lenti appoggiate sul nostro naso non ci hanno fatto da trampolino di lancio bensì da barriera insormontabile.
Passare oltre, viaggiare. Cercare e trovare.
L'intera liturgia delle tre grandi religioni monoteiste ha nel suo svolgersi momenti analoghi: il digiuno ovvero la purificazione, la pulizia che consente di "accogliere" le verità successive.
La carità ovvero il dono, la misericordia (un dei pilastri dell'Islam e messaggio onnipresente nei racconti dei Vangeli) che consente di interagire con l'altro, semplicemente di vederlo, di accorgersi di lui attraverso un nostro gesto di bontà, di pace.
Il viaggio ovvero il percorrere un cammino, magari in silenzio, per meglio riflettere, pensare, infine agire. Per le tre grandi religioni monoteiste appunto il viaggio è il pellegrinaggio verso quei luoghi sacri la cui visione o semplicemente vicinanza dovrebbero renderci migliori.
Stazione di Vigonza (PD) e le sue scritte davvero suggestive..
Durante i viaggi si incontrano luoghi e persone sconosciuti, usanze e cibi inconsueti, colori e suoni che i racconti di coloro che ci sono stati prima di noi non ci potrebbero rendere mai nella loro bellezza. Goethe avrebbe potuto così ben rappresentare le Ville Venete lungo la Riviera del Brenta o la bellezza spavalda del Vesuvio se ciò non lo avesse minimamente turbato? E Ulisse avrebbe trovato sé stesso, invecchiato e stanco, di ritorno ad Itaca, se nei vent'anni precedenti non avesse affrontato il "suo" viaggio come un continuo "passare oltre" da sé?
Credo di no, come credo che si dovrebbe ritornare ad un concetto meno consumistico del viaggio, diventato un movimento bulimico che ha smarrito il suo senso ovvero uno scambio, un do ut des, un arricchimento, un passare oltre del nostro spirito per continuare un personalissimo cammino.
"Passare oltre" è stato anche cucinare cibi inconsueti per la Cena Balcanica dello scorso venerdì 6 aprile. Un personalissimo viaggio interiore per consentire un percorso più complesso e ricco, soprattutto di significati: quello lungo La strada del cibo che Elisabetta e Nicola stanno percorrendo.
I Biscotti del Viaggiatore (anche da portare con sè durante il "pranzo fuori porta"!)
Ingredienti (per 2 teglie di biscotti)
250 gr farina Petra5 (o farina 00 se non ne avete a disposizione), 1 uovo bio, 150 gr burro chiarificato, 1/2 cucchiaino raso di lievito, 100 gr di zucchero, 100 gr di pistacchi ridotti in farina, 1 cucchiaino di coriandolo in polvere.
Procedimento
Lavorare il burro con lo zucchero a crema, unire la farina setacciata con il lievito e il coriandolo, l'uovo e la farina di pistacchio fino ad ottenere un panetto morbido e compatto.
Coprirlo con la pellicola e lasciarlo riposare in frigo un paio d'ore.
Accendere il forno statico a 170°, stendere la pasta a 3mm di spessore e ricavare con il tagliabiscotti (ne ho provate un po...diciamo che mi sono divertita a sfornare biscotti diversi) le forme desiderate. Adagiarle sopra una placca coperta da carta forno e cucinare per circa 12'-15' minuti: devono dorare appena. Lasciar raffreddare e servirli dopo averli decorati con zucchero a velo.
Un bel biscotto a quest'ora del mattino ci vuole proprio, magari accompagnato da un buon cappuccino con doppio caffè. Buona Pasqua Mrs qb!
RispondiEliminaEolo
Grazie Eolo e buona Pasqua anche a te!
Eliminaera da un pò che non passavo... si sta bene come sempre, qui da te...
RispondiEliminaGrazie Monica e grazie perle ricette che pubblichi nel gruppo su fb :)
Elimina... un pò di Chatwin .. un pò di Fante..un pò di Keruac... e tanta strada...naturalmente sgranocchiando...
RispondiEliminaCiao
Clelia
Ben detto Clelia! Un abbraccio.
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