Se l'uomo è ciò che mangia, il cuoco è ciò che cucina?

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"Oggi le gonne diventano sempre più corte e le scollature sempre più profonde: dobbiamo soltanto aspettare che s'incontrino."


C'è una cosa che un analista finanziario non guarderà mai con attenzione ovvero la lunghezza delle gonne che le donne indossano. A meno che non possegga azioni di una specifica casa di moda, ovviamente.
Eppure, negli anni, più di qualcuno si è cimentato in quest'analisi cercando di anticipare flussi ed indici anche se, diciamocelo, "l'economia dipende dagli economisti quanto il tempo dipende dai meteorologi"! In sintesi: quando le cose vanno bene le gonne si accorciano e quando vanno male le gonne si allungano.

Non me lo sono sognato di notte! Desmon Morris, uno zoologo inglese che studia gli uomini come se fossero dei primati, qualche anno fa analizzò nel suo "L'uomo ed i suoi gesti" quanto l'andamento dell'indice della borsa fosse strettamente legato all'andamento dell'orlo delle gonne, fenomeno già conosciuto come “hemline theory” ovvero “teoria dell’orlo”.


Agli inizi del '900 le donne si tolsero busti e bustini, sottogonne e crinoline, si tagliarono i capelli "alla maschietta" ed accorciarono incredibilmente le gonne che iniziarono a far intravedere il ginocchio. Non più tardi di qualche anno prima la moda imponeva che non solo le caviglie femminili ma anche le gambe dei tavoli, così sinuosamente barocche, venissero coperte per non far cadere in tentazione gli uomini. O i mobilieri, a seconda.
Subito dopo la crisi del '29 le gonne iniziarono ad allungarsi e negli anni '40 comparvero per la prima volta le donne in pantaloni, chiamate a sostituire in fabbrica gli uomini occupati al fronte. Da quel momento le gonne tornarono al ginocchio non perché si sguazzasse nell'oro ma perché la seconda guerra mondiale necessitava di cannoni e carri armati, richieste che avevano fatto crescere l'economia bellica, appunto.

Gli uomini tornarono dal fronte e le donne vennero ricacciate in casa  con le gonne e le sottogonne (anche se il pantalone sarà un capo che verrà sempre più indossato) e dalle macerie di un'Europa distrutta si ricominciò, faticosamente, a ricostruire. 
Sono i prodromi della "boom economy".


Negli anni '60 le gonne iniziano ad accorciarsi e Mary Quant a colpi di forbice crea modelli che, abbinati con stivali in vernice ed i primi collant, ogni donna inizia ad indossare. Tanto che gli stilisti inglesi cercarono a più riprese di allungare l'orlo delle gonne (e di dare un'impulso all'industria tessile), senza esito. La gonna corta non era solo un capo di abbigliamento ma anche il simbolo di una rivoluzione silenziosa: dall'orlo corto al reggiseno bruciato durante le manifestazioni per la rivendicazioni dei propri diritti il passo breve.
Ma agli uomini la pace evidentemente fa venire l'orticaria per cui con la guerra del Vietnam e la successiva grave crisi energetica ed economica le gonne tornarono ad allungarsi così tanto da coprire interamente le gambe.
Con gli anni '80 e l'ubriacatura della finanza che ci ha fatto vivere tutti al di sopra delle proprie possibilità le gonne si sono accorciate ed allungate più per far diventare fuori moda quanto traboccava nei nostri armadi che per effettive aderenze scientifiche.

E dopo quattro anni di crisi profonda? Beh, siamo in mutande: da due anni a questa parte la moda impone short sia in estate che in inverno che vengono indossati stratificando tshirt all'ombelico anni '90 e maglioni oversize anni '70 non perchè sia in atto una sorta di anarchia dell'eleganza (e delle analisi economiche) ma perchè si sono fatte le pulizie di primavera in armadi, cassetti, bauli e scatoloni per scoprire le decine e decine di capi ancora in buono stato che qualche guru aveva definito fuori moda. 

In tempi di crisi, dunque, indossare quello che ci piace, che ci diverte, che ci fa sentire bene, mescolando e contaminando tessuti, stili, colori non è "essere fuori moda" ma "essere vintage".
Ma questa è un'altra storia :)


Una zuppa che in tempi di crisi diventa vintage e piatto unico con l'apporto proteico delle lenticchie e anche un po' contaminata con il profumo ed il colore del curry.


Vellutata al curry con carote e lenticchie

Ingredienti
500 gr di carote, 200 gr lenticchie, 2 scalogni, 1 costa di sedano, brodo vegetale, 1 cucchiaio di curry, olio evo, panna acida se gradita, sale, pepe nero macinato al momento.


Procedimento
Le lenticchie, legume che bisognerebbe imparare a sdoganare dal ruolo di co-primario sulle nostre tavole durante la notte di San Silvestro, solitamente non ha bisogno dell'ammollo preventivo per essere consumato e ciò consente di poter preparare questa vellutata anche all'ultimo momento (qui il link di un presidio di lenticchia abruzzese, di Santo Stefano di Sessanio, davvero notevole)

Tagliare sottilmente lo scalogno, farlo appassire con un filo d'olio evo in un tegame di rame, unire il sedano in dadolada e dopo qualche minuto le carote mondate e tagliate a tocchetti. Rosolare qualche minuto per far insaporire, coprire con il brodo vegetale e cucinare per circa 30'. 
Con il mixer frullare le carote, unire le lenticchie e il curry, regolare di sale e di brodo vegetale e continuare la cottura per altri 20'.
Servire con un po' di panna acida (o panna acidulata con qualche goccia di succo di limone), una macinata di pepe nero e un po' di pane toscano (quindi poco sapido) precedentemente tostato.

6 ingredienti:

  1. A me piacciono le donne in pantaloni, perchè se una donna in pantaloni ti piace, vuol dire che ti piace veramente! L'editoriale del sabato mi mancava proprio, non sarebbe meglio "uscirlo" il venerdì mattina. I digital p.r. potrebbero riprenderti per quest'unico difetto che hai. Eolo bagnato..

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  2. Ciao Eolo, oggi anche qui il tempo non promette bene. Grazie per le tue parole e anche per la bellissima idea ovvero l'editoriale del sabato. Come mi consigli di procedere? Ma la zuppa ti e' piaciuta? ;)

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  3. Ciao!!
    Bello questo post..interessante. Anche se onestamente non sono tanto convinta del collegamento crisi/lunghezza delle gonne... :-/
    Avendo lavorato per anni nel mondo della moda, ambiente tanto difficile quanto affascinante, di capi 'vintage' ne ho accumulati un po' e credo che oggi più che mai sia molto bello riutilizzarli. Io lo faccio, li mescolo con capi di 'oggi'. La moda è bella se è 'personale' e non si fa solo con il capo di 'grido', né con i capi più costosi..un po' di buon gusto ed originalità....anche per non essere tutti uguali e simili a tanti 'soldatini'... :-(
    A parte questo..la tua zuppa mi incanta..io le lenticchie le uso tantissimo, nei prossimi giorni posterò un secondo di 'mare' con le lenticchie...ma con il curry non le ho mai preparate..prendo nota!!!
    Buon w.e. Roberta

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  4. Ciao, l'editoriale il Venerdì! :) ... la zuppa sembra ottima come tutti i tuoi piatti... :)

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  5. Ciao ci sono due premi per te!!!
    Dana et Dana

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  6. Ciao Anna Maria :) sono Barbara,ci siamo viste sabato scorso a Padova durante la dimostrazione che hai tenuto da Nuvolari ... è si sono quella che si è portata a casa il resto di pasta con zucca sfatta che hai preparato ;) a proposito,ho cercato la ricetta ma non sono riuscita a trovarla :( e poi cercavo una ricetta con grano saraceno(in chicchi) sono certa che avrai qualcosa di delizioso da propormi! Complimenti per il sito,bellissimo,grande fonte di ispirazione <3 inoltre complimenti sinceri per la tua professionalità e per la tua amabilità e dolcezza. mi ha fatto piacere conoscerti,peccato solo che il tempo sia stato poco.... impegnate tutt'e due nei rispettivi lavori! ;) Un abbraccio ed ora tutti ai fornelli! Grazie Anna Maria.

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