Se l'uomo è ciò che mangia, il cuoco è ciò che cucina?

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"Il paradiso lo preferisco per il clima, l'inferno per la compagnia." E una rinfrescante Limonata fatta con i limoni

Fa caldo, lo so. 
E credo sicuramente lo sappiate anche voi. 
Ma visto che siamo nel bel mezzo dell'estate non dovrebbe essere un fatto così sconvolgente, imprevisto o misterioso come l'Imu o la Tarsu.

Luglio=Estate=Caldo oppure Gennaio=Inverno=Freddo. 
Semplice, no? E soprattutto consueto, nel senso che questo andamento del clima, era glaciale e post vulcano Mururoa a parte, fa parte del nostro Dna. Del resto se così non fosse non ci avrebbero costruito una serie di saggi proverbi, di quelli che le mamme ti enunciavano quando tu, adolescente dall'ormone strumpallazzante, volevi convincerla che era giunto il momento di indossare gli short estivi anche se le margherite non avevano ancora fatto capolino in giardino. Proverbi che ti venivano calati dall'alto come sentenze inappellabili:
"Marzo, pazzerello"
"Aprile, non ti scoprire"
"Maggio, vai adagio"
"Giugno, butta tutto sul mucchio" proverbio che sanciva il "libera tutti" del guardaroba.

Ora no: il caldo in estate ed il freddo in inverno scatenano news e protezione civile ogni volta, a prescindere dai danni che nevicate improvvise e tifoni cittadini riescono a produrre. Ma soprattutto è il caldo che sembra aver assunto la valenza di una punizione divina anzi mitologica, visto i nomi con i quali i meteorologi battezzano le varie "emergenze".

La memoria si apre a meriggi estivi poco pallidi e molto assorti in quanto, non essendo ancora comparsa sull'italico terreno l'aria condizionata, al minimo accenno di lamento dovuto al caldo eccessivo, la risposta che ricevevo alla mia "lamentela" era quasi sempre la stessa:
"Mamma, fa caldo..."
"Anna, sta' ferma!" a dimostrazione che la fisica è parte integrante della nostra educazione. Energia cinetica (movimento)=energia termica (calore) ovvero stai ferma e non soffrirai il caldo. Lo step successivo era un'improvvisa ondata di l'energia propulsiva (scappellotti) che metteva fine ad ogni ulteriore desiderio di movimentata sperimentazione scientifica.



Li ricordate anche voi i lunghi pomeriggi estivi delle lunghe estati da fanciulli?
Ho ancora nel cuore quelli delle vacanze estive delle elementari: non si erano insinuati ancora i turbamenti adolescenziali e le ginocchia sbucciate si medicavano con una antisettica leccata e con un candido fazzoletto di stoffa annodato di lato, in quanto non c'era tempo da perdere e il gioco che veniva prolungato fino al tramonto del sole, senza sms, senza smartphone, senza wifi. Solo con la bici e con la merenda, il più delle volte condivisa o addirittura scambiata. Eh si, già allora eravamo inconsapevoli consumatori di brunch ante litteram e il panino con burro e zucchero faceva seguito, o scambio, con quello al salame. C'erano anche i virtuosi della merenda che esibivano panini con sottili frittatine e fette di morbida torta alle mele. E poi c'era l'acqua: fresca e rigorosamente di rubinetto. I più cool del quartiere bevevano quella in bottiglia di vetro preparata con l'Idrolitina, che non era ancora diventata demodè.

Niente zuccherine, colorate, debordanti bibite gassate senza le quali si riusciva comunque ad essere felici. Misteri misteriosi delle merende del secolo scorso :)

E mentre Caronte non lascia tregua, vorrei rinfrescarvi con una ricetta "vintage": una limonata che solitamente viene preparata per rompere il digiuno che precede la festa del Kippur e che a Venezia si usa festeggiare mangiando in comunità, accompagnando la bevanda al Bollo, un lievitato del quale vi ho raccontato qualche tempo fa.



Limonata fatta con i limoni (e cubetti di ghiaccio con frutti di bosco)

Ingredienti
500 ml di acqua, 5 limoni non trattati, 500 gr di zucchero.

Procedimento
Far bollire per 5' acqua e zucchero in una casseruola in ghisa, togliere dal fuoco e spremere i limoni sullo sciroppo. Conservare da parte le scorze per l'eventuale preparazione di canditi o per ricavarne zeste per decorare al servizio.
Rimettere sul fuoco e far bollire a fuoco dolcissimo (sul gas, l'erogatore del caffè al minimo) per altri 25'.
Filtrare, raffreddare o abbattere e versare successivamente in una bottiglia di vetro. Conservare in frigorifero e servire lo sciroppo allungandolo con acqua e con cubetti di ghiaccio decorati con frutti di bosco e qualche foglia di menta (se avete avuto l'accortezza di non lasciarle ad altezza di Tzunami-Maggie).

8 ingredienti:

  1. grazie come sempre una ventata di freschezza sul tuo blog che seguo sempre con più interesse!
    Buona Domenica.

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  2. Buona domenica a te Cara! Anzi, buona e fresca domenica :)

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  3. ma sei sicura di non aver trascorso la tua infanzia nella casa accanto alla mia?? Quel che hai raccontato è esattamente quello che accadeva a me .. limonata compresa. Aggiungo una cosa.. la mia nonna e le zie poi.., in inverno , usavano la medesima tecnica per preparare l'aranciata ..
    Stesse dosi, stesso procedimento.
    Tornando la tuo racconto.. il top nelle giornate calde da me lo si raggiungeva con un ghiacciolo preso dall'ambulante che tutii, dico tutti i pomeriggi passava con un'ape 'gelateria' e gridava.. DONNEEEEE è arrivato MARIAAAA....COLOMBA!!!!! una sagoma!!! però prendere il ghiacciolo era un premio...

    sim già dentro all'Happy hours!!!!!!....
    Buona domenica

    Clelia

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    1. Ciao Clelia, credo abbiamo avuto la fortuna di vivere dimensioni spensierate e divertite, popolare ed arricchite da personaggi semplici e sinceri, come nelle campagne di una volta. Dove i sorrisi e le risate erano la quotidianita' e i gelati un premio!

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  4. Ciao Anna Maria, che piacere leggere il tuo post! Bevanda a parte, che è buonissima, mi hai ricordato tante situazioni di quando ero bambino: le ferite disinfettate con la saliva e bendate col fazzoletto, i panini con burro e zucchero (qualche volta anche col sale), la sete smorzata con l'acqua fresca del rubinetto, ecc. ecc. E poi hai proprio ragione, non mi sembra notizia da telegiornale asserire che fa caldo d'estate e freddo d'inverno, con tanto di spiegamento di protezione civile. Buona estate!

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  5. Ciao Andrea e buona domenica a te! A leggere il tuo commento, come quello di altre amiche, si capisce che il cuore conserva gelosamente la quotidianita' semplice ma ricchissima di sentimenti e "scambio". A forse di vivere "emergenze" si sta perdendo di vista la bellezza della "normalita'".

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  6. Vero tutto: dalle ginocchia sbucciate medicate con una leccata e il fazzoletto - quello di stoffa che non mancava mai - legato alla bell'e meglio, alle merende scambiate e alle limonate.
    Mia nonna con lo stesso procedimento faceva la granita al limone: anziché limitarsi a raffreddare la limonata in frigo, la metteva in freezer e mescolava ogni mezz'ora per rompere i cristalli di ghiaccio: alla fine ne usciva una vera leccornia!!! Un abbraccio nostalgico. :-)

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  7. Ciao Cara, mi hai fatto venire in mente di preparare la granita visto il perdurare di Caronte! E la prossima ondata di caldo ci rinfrescheremo nostalgicamente insieme :)

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