Pina, ma secondo te sei felice?
"Spiegati, che se ti bastano 24 caratteri per incartarti comincio a preoccuparmi."
Era da un po' che volevo affrontare questo argomento con Pina ma ci voleva una giornata con un cielo tanto inquieto, che neppure Caravaggio sarebbe riuscito a dipingere, per trovare una certa lucidità nei pensieri che mi tormentano da qualche tempo.
Si, hai ragione, e che volevo capire il tuo concetto di felicità, felicità animale intendo.
"Ehm, hai aggiunto caratteri ma ti sei incartata uguale. Facciamo così, spiegami cose se fossi un bambino di sette anni. Non dovrebbe essere difficile."
Dai, smettila, sono seria. Cosa vuol dire per un animale essere felice? Noi due facciamo parte della stessa catena alimentare ed io, come homo sapiens sapiens sono stravaccata su tutto il resto del Creato. Certo, da qualche parte c'è anche scritto che è cosa buona e giusta, ma ultimamente sento uno strano malessere, un dolore sordo che mi inquieta più di quanto dovrebbe.
"Sei preoccupata che lo stravaccamento venga meno?"
No, affatto, non sono preoccupata per me, sono sempre più preoccupata per te, per voi.
"Allora facciamo che cerchi di spiegarti come se io avessi quattro anni, va bene? Ecco, siediti qui vicino a me, facciamo venire anche A-gata, Meggie e Sorcino così vediamo se in quattro riusciamo a capirti. O aiutarti a capirti da sola. Credo sia questo il problema."
Pina ha ragione, sotto le piume ha un cervello da fine pensatore. E sa guardare sempre oltre.
Il tavolo della cucina improvvisamente si riempie di ingredienti e di cibo, una merenda improvvisata, la serenità di un pomeriggio non proprio uggioso ma vivacemente variabile.
Vedete - riprendo, mentre pulisco le animelle della pellicina esterna dopo la cottura nel latte - il discorso è molto semplice. Quello che solo 10 anni fa era considerato un atteggiamento da frichettoni con qualche problema con la macchina del tempo ora è consapevolezza e stile di vita di migliaia di persone. I vegani ci hanno spogliati dalle nostre ipocrisie, posti dinnanzi alle nostre meschine malvagità. Ma quello che non tollero, assolutamente non sopporto, e lo considero un insulto al mio essere tollerante e laica nei confronti di tutto e di tutti, è questa necessità di catechizzare il prossimo, avvelenargli pranzi e cene, costringerlo a prendere una posizione ed alzare barricate, come se già la nostra vita non fosse sprecata nello sforzo di buttare giù muri, fisici ed emozionali.
"Posso riassumere?" interviene Maggie, un'adolescente, all'anagrafe canina, una top-dog, dall'alto della sua algida bellezza teutonica. "Vorresti dire che trovi giuste le premesse etiche abbracciate dai vegani ma che se fossero meno cagacazzi potresti anche seguirli? E quindi non ti senti abbastanza etica nei nostri confronti?"
Ecco, come sempre ci voleva la pragmaticità tedesca per chiudere il cerchio.
Si, non riesco a capire se nutrirmi di voi, dopo diecimila anni di evoluzione in questo senso, sia corretto o meno e cosa sarebbe di me, di voi, di noi se improvvisamente tutto cambiasse.
Si, non riesco a capire se nutrirmi di voi, dopo diecimila anni di evoluzione in questo senso, sia corretto o meno e cosa sarebbe di me, di voi, di noi se improvvisamente tutto cambiasse.
Sorcino mette sul piatto un vinile di Renato, come sempre quando vuole fare un po' di jogging, e si mette a correre con le zampettine sulle tracce, precedendo la puntina. Ogni tanto qualche nota viene accelerata, ma nel complesso non viene meno l'armonia.
A-gata mi sostituisce nell'impastare il composto di farina integrale e mousse di animelle e sulla sfoglia stesa si diverte a lasciare le impronte, preferendo le sue zampette allo stampo da biscotti.
"Allora vorrei rasserenarti in questo." Pina, sale sul tavolo e si accomoda, così da poter guardare tutti negli occhi. Sospira, come compressa da un peso tanto grande, e continua a parlare. "Personalmente non mi interessa se dopo la mia morte mi mangerai o meno. Del resto è quello che faranno i vermi con te una volta inscatolata e archiviata in un cimitero. Ed è per questo che hai deciso di donare il tuo corpo alla scienza e poi di farti cremare, per non sprecare ciò che sei quando non sarai più. Quello che invece mi fa male, e sono certa di poter parlare a nome di tutti quelli che in questa stanza appartengono alla mia categoria ma non corrono, non sempre almeno, il rischio di finire brasati o con un limone infilato nel lato b, è la mancanza assoluta di umanità, di sensibilità, di rispetto. Perché devi distruggere il mio mondo e rendere i miei figli, cuccioli di orango, orfani per piantare quelle cazzo di palme così da rendere più morbide quelle altrettanto di merendine che ti ricoprono il fegato di grasso bianco? Perché mi devi allevare in luoghi angusti, costringendomi a nuotare in mezzo ai miei escrementi che poi finiranno sull tuo piatto, mica sul mio! Perché, se vuoi fare di me polpette, mi metti nel frullatore da vivo e non da morto come fanno i vermi con te? E perchè costringi i bambini, il tuo futuro!, a vivere peggio degli scarafaggi per sgusciare milioni di gamberetti? Te ne servono davvero così tanti? Ecco, io le uova te le faccio lo stesso anche se non mi tagli il becco e le ali e magari te le farei molto più buone di come mi costringi a farle. Ma tanto le mangi tu, correggimi se sbaglio. E potrei andare avanti all'infinito in quanto come masochisti non vi batte nessuno in tutto il Creato, neppure il povero marito della Mantide Religiosa."
Vorresti dirmi che non ti interessa se ti mangio da morto ma che vorresti ti facessi vivere meglio da viva?
"Chiamami scema, scusa. Fammi vedere dove hai firmato che vuoi essere trattata bene da morta e meno bene da viva."
Maggie accende il forno ed aiuta A-gata ad infornare la teglia di biscotti mentre Sorcino dopo il jogging cerca di fare un po' di stretching utilizzando l'altezza di una mug.
Quindi non devo chiederti se sei felice. Devo solo domandarmi se lo sono io.
"Già, lo so che non te ne rendi conto, ma tutto questo produrre e distruggere e uccidere renderà infelici molto più voi che noi. Del resto tu sei all'apice della catena alimentare e sta a te capire quando questa catena ti strozzerà."
Guardo Pina negli occhi. - Dovrebbero mandarti all'Onu. -affermo sottovoce, quasi sfiancata dalle sue parole.
"No - risponde con un sorriso amaro - dovrebbero non far entrare più quelli che sono inchiodati lì dalla notte dei tempi. Ma rilassati, le cose giuste accadranno, perché non avrete scelta. Intimamente sai, anche se ben celato dalla autocondanna ad esser pragmatica fin nel midollo, che il sentimento che ti anima è quello dei figli dei fiori. La sostanziale differenza, rispetto a chi li mette nei cannoni o se li fuma, e che tu li metti nelle insalate. E bello che ognuno si possa stordire a modo suo."
Il passaggio di testimone con Daniela e Juri, ha dato vita alla sfida 56 dell'Mtchallenge che ha nel biscotto il suo motivo di esistere. Durante queste settimane l'incredibile tenerezza di cui sono stata oggetto da parte di Maggie e A-gata mi ha convinta a preparare un biscotto che potesse essere a loro gradito, giusto per ringraziarle in qualche modo della loro paziente e premurosa presenza.
Non è una frolla montata né Massari l'inserirebbe nel suo menù (e quindi sono fuori gara :) ma sono certa che possa essere un primo passo per rispettare i nostri silenziosi compagni pelosi, senza per questo "umanizzarli" troppo. Visto che siamo noi già abbastanza bestiali.
Biscotti Bestiali con animelle, miele di Sulla e olio di semi di canapa
Ingredienti
250 g di Petra 9
100 g di Petra 5
100 g di animelle di bovino
1/2 rametto di rosmarino
1 uovo bio
1/2 carota
30 g di miele di Sulla
30 g di olio di semi di canapa
olio evo
latte intero qb
Preparazione
Lavare bene le animelle e lasciarle riposare coperte di latte e con il rosmarino per 4 ore, in contenitore di vetro.
Trasferire il latte con la carota in un pentolino, portarlo a bollore, allontanare dal fuoco, inserire le animelle e lasciarle immerse per 10’.
Toglierle dal latte, eliminare la pellicina che le ricopre, frullarle con la carota e i rami di rosmarino fino ad ottenere una mousse, coprire ed abbattere.
In una ciotola unire le due farine, l’uovo, la mousse di animelle e carota, il miele e l’olio a filo fino ad ottenere un composto un po' più consistente della frolla.
Accendere il forno a 185°, statico.
Stendere l’impasto dell’altezza di mezzo centimetro e con il coppapasta o lo stampino desiderato tagliare i biscotti, adagiarli sopra una teglia coperta da silpat o carta forno e cuocere per 20’ o fino a doratura.
Sfornare, abbattere e servire.
Si conservano in un contenitore metallico per 15 giorni.
"Quindi non devo chiederti se sei felice. Devo solo domandarmi se lo sono io."
RispondiEliminaQui è partito l'applauso, e l'ululato di Olivia che, per inciso, apprezzerebbe molto i tuoi biscotti.
Adotta me! Adotta me! So miagolare benissimo e faccio le fusa come nessun felino sa fare! Scherzi a parte, la pensiamo nello stesso identico modo: non penso che riuscirò mai a rinunciare alla carne e non penso che sia sbagliato cibarsi di un animale. Quello che davvero non tollero più e non sostengo con i miei soldi e le mie scelte, è l'allevamento industriale. Il mio sogno più grande, quello a cui sto dedicando tutto il mio tempo, le mie forze e i miei tanti sacrifici, è di coltivare ed allevare tutto il mio cibo. Non so se sarò in grado di uccidere un animale che ho visto nascere e che ho accudito con amore e rispetto, ma so che ci voglio provare.
RispondiEliminaE la parte peggiore è ammettere che ci voleva l'"onda vegana" per portare all'attenzione generale l'autofagocitazione alternativa indotta dalle distorsioni della nostra società!
RispondiEliminaScegli me! Scegli me! Scegli me!!! Adottami insieme alla Cornali! Io sono anche piccolina ed entro comodamente in una valigia.
RispondiEliminaIo sono stata semprein linea con le scelte consapevoli, fin da bambina. Probabilmente perché sono cresciuta con un papà che da bambino faceva il pastorello e che "da grande" aveva (ed ha) un orto, le galline (che ne dici se una volta la Pina non viene a conoscere le sue sorelle :D ), oche ecc...
Mi ha sempre insegnato il rispetto verso e per gli animali che siano essi d'affezione, d'allevamento o altro.
Ti stimo tanto, fratella! Sei immensa!
Aspetto sempre con trepidazione le tue proposte, ma questa è davvero bestiale, rispettosa nel vero senso della parola. Quando con l'Mtc affrontammo la sfida del quinto quarto, ricordo uno degli insegnamenti appresi in quella circostanza, e cioè il fatto che utilizzare in cucina anche gli "scarti" animali, è un atteggiamento rispettoso, quasi religioso. Occupandomi di corretta alimentazione, mi imbatto ogni giorno in problemi etico-religioso-comportamentali relativi al cibo, ma non mi sento di vietare niente a nessuno. Accompagnare lungo un percorso, si. Grazie Anna Maria. Come sempre.
RispondiEliminaMo' ho capito perché li hai chiamati biscotti bestiali!
RispondiEliminaPerò ti confesso che mi hai incuriosito ed un paio ne assaggerei!
Bellissimo il tuo post. Ho una domanda ma il glutine per i biscotti bestiali va bene?
RispondiEliminaI tuoi biscotti bestiali mi hanno fatto sorridere e come sempre lasciato una lacrima nel retrogola, che ancora non riesco a mandar giù. Il tuo modo di raccontare le cose, la tua umanità così densa di ironia e tenerezza, mi colpiscono sempre come degli schiaffoni assestati alla perfezione. Quelli che ti rintronano e che per un po' ti lasciano incapace di piangere.
RispondiEliminaVivo questa repulsione nei confronti dell'aggressività saccente dei vegani in maniera sofferta perché ovviamente so che il loro messaggio è la realtà. Soltanto quando riusciranno a cambiare la modalità di comunicare l'emergenza, il mondo intero riuscirà ad ascoltarli. Io mi porterò dentro la voce di Pina per un bel po'.
Ti voglio bene.
Pat
Geniale! Bestiale! Condivido anche la riflessione di Pat! Complimenti come sempre!
RispondiEliminaGeniale! Bestiale! Condivido anche la riflessione di Pat! Complimenti come sempre!
RispondiEliminaNon sono mai riuscito a essere conquistato dalla scelta vegana. Come medico e nutrizionista non la condivido. Tuttavia, pur essendo "flexitariano" sono dell'idea che l'animale vada rispettato, per lui, ma anche per la nostra salute.
RispondiEliminaTu poi, hai una maniera di raccontare e raccontarti che rende tutto più profondo.
In ogni caso...passata Pessach ho fatto i tuoi biscotti bestiali. Le animelle, che difficile reperirle! Ma Bhar e Habibi ti ringraziano a suon di bau e miau.
a presto
Solo tu, solo tu, solo tu! Ho dovuto riguardare il post più volte per capire se avevo letto bene!! Meravigliosa Anna Maria, come sempre <3
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