Se l'uomo è ciò che mangia, il cuoco è ciò che cucina?

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Zuppa dolce di frutta (e un po' di verdura) all'acqua di pomodoro con roccia di nocciola e vaniglia per l'Mtc #53. Perché niente è come appare.


Ti sei lavata i denti?
Si, Mamma
Hai indossato l’abitino che piace tanto alla nonna?
Si , Mamma
E hai raccolto gli iris in giardino?
Si , Mamma.
La Mamma distolse lo sguardo dal cestino e dai vasetti in vetro che, come degli scrigni in miniatura, proteggevano i tesori che uscivano quotidianamente dalla sua cucina, per osservare quel batuffolo di figlia che davanti allo specchio si stava accomodando il mantello rosso di feltro leggero.
"Sei la Bambina più brava del mondo!", disse sorridendole con gli occhi, mentre le consegnava il cestino in vimini ricoperto di bianco sangallo.
"Ecco, porta tutto alla Nonna e ricordati di non abbandonare mai il sentiero che costeggia il ruscello. Rischieresti di entrare…"
"…nel bosco e di incontrare il lupo! Lo so, Mamma, stai tranquilla, e poi lo sai che lungo il ruscello ci sono i rovi ricchi di frutti che mi piacciono tanto!” terminò la frase Cappuccetto Rosso, mentre inseriva nel cestino i fiori cerulei dall’inebriante profumo.


A Cappuccetto piaceva tantissimo andare a trovare la Nonna, che aveva deliberatamente scelto di vivere da sola nella casetta quasi ai margini del bosco, per poter godere del silenzio e della pace che nella sua caotica vita spesso erano stati latitanti. 
Diciamo che non li aveva molto cercati, ecco, occupata com’era a bruciare reggiseni, a fondare comunità peace and love, ad organizzare manifestazioni contro tutti gli -ismi del mondo.
Alla fine si era stufata di tutto e di tutti, compresa al cucina macrobiotica e le femministe, ed aveva deciso che il suo tempo lo avrebbe dedicato solo a chi lo avesse meritato veramente.
Come Urion, per esempio, un marcantonio le cui magliette serafino sembrava si stessero strappando da un momento all’altro, tese com’erano sotto la potenza dei suoi muscoli coltivati dal duro lavoro all’aria aperta. Si incontrarono un pomeriggio, per caso, mentre stavano distribuendo aiuti ai senzatetto del paese vicino e scoprirono di avere molte cose in comune. E quelle che non lo erano le fecero diventare tali abbastanza velocemente. All’inizio la Nonna si era un po’ impensierita per la differenza d’età ma la sua titubanza fu ben presto seppellita da tante risate e da qualche notte piacevole.
“Alla faccia della menopausa e della San Vincenzo!” era diventato uno dei suoi mantra, che pronunciava sorridendo e facendo l’occhiolino alla sua amata nipote.
“Cara Cappuccetto Rosso” - le disse un giorno la Nonna - ricordati che la vita è troppo breve e troppo preziosa per perdersi nel logorio della bufale moderne. Sembra che tutti congiurino per farti perdere senno e pazienza. Guarda anche tua madre: è una rompi di prima categoria! Ma come fai a sopportarla?! Tutti quei fiori, e quei merletti, e quella musica melodica!!!”


Già, la Nonna aveva disegnato un quadro inappuntabile ma Cappuccetto non poteva certo riferirlo alla Mamma e quindi se n’era fatta una ragione. Per fortuna c’erano queste passeggiate quasi quotidiane che la portavano lontana da casa giusto quel po’ di ore che le consentivano di disintossicarsi e ricaricarsi nello stesso tempo.
Dal doppio fondo del cestino, costruito appositamente per lei da Urion, che da quando aveva smesso di essere un Cacciatore era diventato un ottimo falegname, fece uscire l’ipod, indossò gli auricolari e cominciò a camminare di buona lena con il sottofondo giusto, quello dei Prodigy (https://www.youtube.com/watch?v=xB_nKpEkILs, riuscendo a dare ogni tanto una sbirciatina al video che era piaciuto tanto anche al Lupo.

STOP!!! STOOOOOOP!!!
MA CHE RAZZA DI CASINO E’ QUESTO?!

Il Regista piombò sul palco come una furia.
MA COSA STATE BLATERANDO?! STIAMO PORTANDO IN SCENA LA FIABA DI CAPPUCCETTO ROSSO O COSA?! MA VI SIETE TUTTI DROGATI?!

Tutti tutti no.” - rispose Cappuccetto Rosso, strapazzando con le mani le bionde trecce finte, “ma vedi, Regista, noi qui ne abbiamo davvero le scatole piene di recitare questa fiaba piena di luoghi comuni, violenta, sessista, omofoba e priva di ritmo. Adesso le nonne chattano e fanno pilates e le mamme non cucinano una torta neppure sotto tortura. Per non parlare dei cacciatori, in piena crisi esistenziale. Credi davvero che saremo mai un esempio?”

VOGLIO UN PERSONAGGIO CHE FACCIA QUELLO CHE DICO IOOOOOOO!! DOV’E’ IL LUPO?!?!?!?!

Il Lupo era accovacciato dietro al rovo, guardingo, come sempre. Cappuccetto Rosso abbassò lo sguardo ed incontrò il suo, i suoi inquietanti occhi verdi a fessura, sempre pronti ad aprirsi, ad entrare in azione.

“Eccomi” - rispose il lupo, con la sua bella voce profonda e senza inflessioni dialettali. “Vede Regista, non posso che sottoscrivere ogni singola parola di Cappuccetto Rosso. Anche per me sta diventando particolarmente difficile, quasi doloroso, interpretare questo ruolo, soprattutto alla luce degli ultimi avvenimenti, delle consapevolezze acquisite e delle…

MA-CO-SA-DIA-VO-LO-STAI-BLA-TE-RAN-DO!!!!!!! TU SEI UN LUPO, HAI IL PELO, LA CODA ED I DENTI AGUZZI E FARAI IL LUPOOOOOOO!!!

Sono spiacente Regista.” e mentre il lupo pronunciava queste parole, il suo sguardo, ieratico, fu lasciato vagare sui fondali rappresentanti un bosco di cartone. “Vede, io sono vegano.”



Il Regista, con la bava alla bocca per la rabbia e il copione sventolato fino a quel momento come un’arma, si fermò con il braccio a mezz’aria, come fulminato da una saetta divina. Si accasciò a terra, le spalle incurvate da un peso insostenibile come un macigno, le mani tremanti di impotenza ed iniziò a piangere, scosso da violenti singhiozzi.

La Mamma giunse trafelata porgendogli un caldo decotto di melissa e verbena, gli mise sulle tempie qualche goccia di olio essenziale di lavanda mentre dal forno un goloso profumo di torta di mele solleticava le narici del Lupo.
“Ma non potere trattarlo così, dai!” fece la Mamma rimproverandoli con severa dolcezza - “E anche tu, Nonna, che razza di esempio stai dando a Cappuccetto Rosso!”

Il Cacciatore si avvicinò al Regista, lo aiutò a sedersi senza far fatica, anche perché il Regista non aveva certamente intenzione di porre resistenza, e rivolgendosi a Cappuccetto Rosso con uno dei suoi sguardi caldi ed avvolgenti, la invitò a continuare.

Ecco Regista, non è che non vogliamo recitare la nostra parte. Anzi. Ma vedi, nel corso degli anni tante cose sono cambiate e anche noi non siamo più noi stessi. Non siamo migliori o peggiori, siamo semplicemente diversi e consapevoli delle nostre diversità. E visto che comprendere ciò ci è costata tanta fatica, perché compierne altrettanta per far finta di essere “sani”? Lasciaci raccontare la nostra storia, permettici di vivere la nostra fiaba quotidiana e vedrai che le cose non potranno andare peggio di come stanno andando.”


Ho un’idea!”, esclamò la Nonna, balzando in piedi. “Una figata unica!”
Nonna, non si dice figata,” le rispose Cappuccetto Rosso, anticipando di qualche secondo il sicuro rimbrotto della Mamma.

“Ecco come faremo, andremo in piazza sabato pomeriggio, e poi tutti i pomeriggi che verranno, a raccontare di noi e della nostra famiglia, perché noi ci amiamo e ci rispettiamo e quindi siamo una vera famiglia, e ascolteremo le storie di tutti gli altri ed insieme scriveremo le storie che devono ancora trovare il coraggio di uscire allo scoperto. E voglio proprio conoscere le motivazioni di chi vorrà impedircelo! Non sono arrivata alla quasi, quasi ho detto, fine della mia vita per farmi condizionare dalle ipocrisie degli altri!”

Il Regista tirò su con il naso ed improvvisamente si calmò. “Si - disse con un fil di voce - forse se tutti cambiassero le chiavi di lettura si potrebbe lasciar perdere il copione classico e recitare a soggetto. Basta rispettare i tempi ed i personaggi e potrebbe filare tutto liscio. Si.”

“Posso manifestare qualche perplessità?” domandò pensieroso il Lupo. “La storia ci insegna che l’uomo che ignora e che ha paura è proprio quello che reagisce più violentemente. Potrebbe essere pericoloso.”

“Lupo! Hai finito di gufare?” sbottò la Mamma.

Un silenzio palpabile calò improvviso. Tutti si girarono verso la Mamma.

“Ma che avete da guardare tutti! Ma non penserete davvero che mi diverta a trascorrere tutta la giornata a cucinare ricette dettate da altri solo perché sono rassicuranti. Basta! Anch’io mi sono stufata! Voglio rischiare anch’io! D’ora in poi solo cucina creativa! Lupo, secondo te, ma se metto la banana e le mandorle tritate in un dolce posso eliminare burro e uova?”
Il lupo inforcò gli occhiali, accese l’ipad che portava sempre con sé e digitò www.mtchallenge.it.
Cos’è? fece la Mamma incuriosita.
Un sito di pazzi furiosi” -  rispose il lupo sempre più animato - “ma simpatici e tanto appassionati di cucina, per cui pericolosi non possono essere. Secondo me se scriviamo alla community chiedendo una ricettina per un cake no-latte-no-ovo-no-farina-no-zucchero-no-niente ce la mandano.”

E vissero tutti felici e contenti.


Ne ho preparate tantissime di zuppe, questo mese, e mi sono divertita ad andare in giro per il mondo, collezionando zuppe in scatola.
Ma poi c’erano Cappuccetto Rosso e Wolfine che aspettavano da troppi mesi di raccontare la loro storia, le stesse che raccontavo io a mia figlia, quanto improvvisamente i Tre Porcellini, noti bulli di periferia e che avevano preso di mira un Lupo pacifico, furono arrestati da Zorro.

Ecco la mia ricetta per l'Mtc #53, dove ho raccolto il guanto della sfida lanciato da Vittoria e dalle sue buonissime zuppe, preparando una zuppa di frutta e verdura che diventa un dessert e servito con una “roccia” di nocciola, che in realtà tanto roccia non è. Insomma un bel guazzabuglio, come i personaggi di questo racconto.



ZUPPA DOLCE DI FRUTTA (E VERDURA) ALL'ACQUA DI POMODORO CON ROCCIA DI NOCCIOLE E VANIGLIA

Ingredienti (per 4/6 persone)

Per l’acqua di pomodoro
1,5 kg di pomodori maturi
30 g di fiocchi di sale all’arancio
1 anice stellato

Per il companatico ovvero la spugna di nocciola e vaniglia
25 g di nocciole tonde gentili frullate finemente
25 g di zucchero di canna chiaro
4 g di farina 00
1/4 di bacca di vaniglia
1 uovo bio
la punta di un cucchiaino di lievito per dolci

Per la zuppa
500 ml di acqua di pomodoro
20 g di concentrato di datteri
2 mangosteno
1 pittaia
1 mango
1 ananas via aerea (più piccolo e dolce)
1/2 platano
1 lime
50 g di fave fresche o surgelate sbollentate e private della pellicina
1 costa di sedano
1 carota
mirtilli freschi
qualche lampone
qualche mora
4 datteri freschi, meglio se libici
burro chiarificato
100 g di zucchero di canna
1 bacca di anice stellato
1 bacca di vaniglia
qualche petalo di fiore edulo per la decorazione
qualche foglia di menta per la decorazione
un po’ di granella di torrone allo zafferano per la decorazione

Preparazione
Frullare i pomodori per un paio di minuti fino ad ottenere una bella purea. Rivestire con una mussola un colino metallico, appoggiarlo sopra una ciotola di vetro e lasciar riposare in frigorifero per almeno 6 ore. Nella ciotola inserire anche 1 bacca di anice stellato.

Mondare e tagliare la frutta e la verdura.
In una piccola casseruola preparare uno sciroppo con 1 litro d’acqua, il succo di un lime e 100 g di zucchero muscovado e sbollentare il sedano, la carota, le fave. Mettere da parte.

In una casseruola dal fondo pesante sciogliere una noce di burro chiarificato e rosolare a fuoco dolce il platano, il mango, il mangosteno, l’ananas e verdure sbollentate per 4-5’, unire la pittaia, i datteri per 2’ ed infine, per 1’, i mirtilli. Togliere dal fuoco.

In una tazza (spennellata appena di burro fuso) che può andare al microonde con un frustino sbattere l’uovo con lo zucchero ed i semini di vaniglia, unire la farina setacciata con il lievito, quella di nocciole e cuocere per circa 1’40’ a 850W di potenza. Sformare e tagliare la spugna a fette aiutandosi con un coppapasta e dorarla da entrambi i lati utilizzando una padella antiaderente calda.

Scaldare appena l’acqua di pomodoro, dolcificarla con il concentrato di datteri e versarne un mestolo in una fondina, unire la frutta e la verdura cotta e quella cruda mancante, lamponi e more, e decorare con qualche petalo di fiore edulo, le foglie di menta e la granella di mandorlato. Unire una o due fettina di spugna e servire.

17 ingredienti:

  1. I tuoi personaggi non hanno bisogno di cercarsi un autore, lo hanno già bello che trovato! Che storie che sai raccontare.....e sai una cosa? All'inizio della gara ho pensato che o tu o la Del Nero avreste fatto una zuppa di frutta, ma questa è molto di più e molto al di là di qualunque cosa il limite della mia fantasia mi potesse permettere di immaginare. Del resto, sei o non sei la sola ed unica Anna Maria Pellegrino? Un abbraccio bella signora, a presto!

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    1. Roberta, anche il Lupo è diventato tutto rosso per l'emozione. Fabiana ha sempre sviluppato piatti meravigliosi!

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  2. È sempre una gran gudiria per gli occhi che possono vedere,per la testa che è stimolata a pensare e per le papille gustative che sanno immaginare una visita al tuo blog! Sei di una bravura sconcertante,lo penso sempre e ho deciso che eta giunto il momento di scrivertelo.

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    1. Grazie Framcesca! Sei davvero tantto gentile e grazie per essere passata a trovarmi!

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  3. È sempre una gran gudiria per gli occhi che possono vedere,per la testa che è stimolata a pensare e per le papille gustative che sanno immaginare una visita al tuo blog! Sei di una bravura sconcertante,lo penso sempre e ho deciso che eta giunto il momento di scrivertelo.

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  4. Cara io non ho parole! La tua fiaba è davvero divertente e la zuppa che non è una zuppa è S P E T T A C O L A R E !!! Io ti lovvo come mai nessuno prima sei davvero un genio e credo che ti meriti la vittoria!!! Bravissimissima!!!
    Susy May

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  5. Zuppa a parte io adoro le tue metafore e i tuoi appelli...

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  6. Bene ho trovato la mia vincitrice. Giudici, posso influenzarvi?
    Io, intanto, chapeau

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  7. mi sono appassionata a leggere e poi non parliamo di questa zuppa... tutto fantastico!

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  8. Meno male.. io con il Lupo, Cappuccetto, la Mamma, Urion e pure il regista fonderei un bel family day al contrario, così imparano "quegli altri"
    Bellissima storia, e una zuppa da lacrime (in senso positivo, eh)

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  9. no dai non sono mai stata incollata cosi al pc dopo il lavo e questa me la stampo ihihiihi
    una fiaba reale ,una community reale di squilibrati eh si perche' c'è chi scrive libri dei senza senza ( come la sottoscitta iiihihi ) chi mangia senza senza
    ma noi siamo unici ed uniti e questa zuppa è un capolavoro
    per me la Vittoria deve una bella vittoria ...

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  10. Sono arrotolata dalle risate, dalla nonna Milf, al lupo vegano ogni dettaglio di questa storia ne contiene un altro che mi fa morire, e mi chiedo ogni volta come fai. Tu hai un mondo talmente incredibile in quella testolina che sei in grado di travolgerci con ogni singola ricetta. Non so se sia più bella la storia o il piatto. Nel dubbio, le prendo tutte e due!
    Ti adoro.
    P

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  11. Tu sei un'adorabile pazza scatenata, con un talento indissusso e fuori dal normale.
    Mi hai assolutamente rapita. Cappuccetto Rosso è finito nella bocca del lupo.

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  12. Tu sei un'adorabile pazza scatenata, con un talento indissusso e fuori dal normale.
    Mi hai assolutamente rapita. Cappuccetto Rosso è finito nella bocca del lupo.

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  13. sposami sposami sposami.
    porto in dote un esercito di psichiatri, così facciamo tutti contenti. Noi, i nostri cari e la comunità scientifica :-)
    Anna, IO TI ADORO, a caratteri cubitali.
    e pure elevato alla enne!

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  14. Non so se mi piace di più la nuova storia di cappuccetto rosso o la zuppa di frutta, una festa di colori e sapori.
    Magia pura

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  15. Non so se mi piace di più la nuova storia di cappuccetto rosso o la zuppa di frutta, una festa di colori e sapori.
    Magia pura

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