Sembra che l'estate non voglia lasciare il posto all'autunno e per ricetta della settima tappa del contest #girodeiprimi, abbinata alla Sicilia e al formato di pasta Chitarrone di Pasta di Canossa, organizzato da La Melagrana - Food Creativa Idea, ho voluto raccogliere i raggi di sole di questo settembre così estivo e portarli in cucina.
Negli ultimi mesi, durante Olio Capitale a Trieste e qualche appuntamento di lavoro, ho avuto l'occasione di testare dei prodotti davvero molto interessanti, tutti provenienti dalla Sicilia, che aspettavano solo l'occasione di essere utilizzati con una certa curiosità e soprattutto con un po' di tempo a disposizione.
Il sale in fiocchi di Trapani, per esempio scoperto la prima volta durante un viaggio a Marsala le cui saline, nello specifico quelle di Mothia, sono un monumento alla Natura, alla sua abilità come architetto e la cui fantasia illimitata crea paesaggi e luoghi che riescono a lasciare segni indelebili nella memoria e nel cuore.
L'olio e, nello specifico, un olio scoperto a Trieste, durante l'evento di Olio Capitale, che ha visto la presenza di Aifb in collaborazione Città dell'Olio.
Si tratta di un olio ottenuto dalla Nocellara del Belice, oliva Dop che viene impiegata sia per la produzione dell'olio Valle del Belice che per la tavola. La raccolta di queste olive carnose avviene rigorosamente a mano come ancora artigianali sono i trattamenti di concia (cottura, essiccamento, soda e salamoia, sale a secco, aceto) necessari affinché perdano il sapore amaro e astringente d'origine e acquisiscano il tipico gusto pieno e fruttato. L'azienda Centonze ha ottenuto proprio quest'anno importantissimi riconoscimenti per la bontà dell'olio prodotto e per le coltivazioni rispettose del territorio e dei lavoratori.
Non poteva mancare il pistacchio che ho utilizzato in purezza per la realizzazione di un pesto davvero molto delicato e che ha dato quel tocco in più al sugo di accompagnamento del chitarrone, uno spaghetto piuttosto spesso e dalla forma quadrata, che ha avvolto i gamberi rossi di Mazara del Vallo, un prodotto d'eccellenza, dalle qualità organolettiche uniche e che sarebbe bello venisse valorizzato con l'attribuzione di una certificazione Dop o Igp. Speriamo accada presto, se non altro per dare valore al lavoro dei pescatori di questa parte della Sicilia e al meraviglioso territorio in cui vivono e lavorano.
“Mare, sale, vento” ovvero Chitarrone con pesto di pistacchio e gamberi marinati al cardamomo
Ingredienti
280 g di Chitarrone Pasta di Canossa
400 g di Gamberi rossi di Sicilia
50 g di pistacchi di Bronte sbollentati, spellati e tostati
1 scalogno
1 arancio bio
3 grani di pepe nero
2 bacche di ginepro
1 seme di cardamomo verde
1/2 bicchierino di Brandy de Jerez Cardenal Mendoza
olio di semi di nocciola qb
Preparazione
Ottenere dall’arancio le zeste e il succo, aprire la bacca di cardamomo e metterne da parte tre semi. In una ciotola emulsionare il succo d’arancio con un cucchiaio di olio evo ed aggiungere il semi di cardamomo.
Pulire i gamberi eliminando la testa, il carapace e l’intestino, lasciarne da parte uno/due a commensale per l’impiattamento finale.
Mettere da parte le teste e le code, tagliare a metà ogni gambero e conservarli in frigo con la marinata.
Tritare finemente le zeste ed un cucchiaio di pistacchi e mettere da parte.
In una casseruola rosolare con un paio di cucchiai di olio evo lo scalogno tritato grossolanamente, unire le teste ed i carapaci dei gamberi, schiacciare con un mestolo per far uscire i succhi, sfumare con il brandy, unire un litro di acqua freddissima con qualche cubetto di ghiaccio e al momento della ripresa del bollore contare 15’ di cottura. Filtrare e mettere da parte mantenendo la temperatura.
Con un mixer potente frullare i pistacchi rimasti unendo a filo l’olio di nocciole sufficiente per ottenere un pesto morbido. Regolare di sale.
In una padella antiaderente calda cuocere per 2’ per lato i gamberi interi, salare con fiocchi di sale di Trapani all’arancio e spruzzare con un filo di olio evo.
Lessare i chitarroni in acqua salata per 4’, trasferirli in un saltapasta e continuare la cottura risottando la pasta aggiungendo il fumetto caldo, e portandoli al livello di cottura preferito (ma sempre piuttosto al dente). Un minuto prima della fine della cottura unire i gamberi freschi.
Servire decorando il piatto con il trito di zeste di arancio e di pistacchio, unire il gambero cotto e terminare con un filo di olio evo a crudo.
Non è un piatto: è un perfetto connubio di sapori, il pistacchio con i gamberi, un abbinamento che solo ad immaginarlo mi viene l'acquolina in bocca. La pasta ovviamente deve essere di ottima qualità per esaltare i tutti i sapori. Gli spaghetti li adoro quando assorbono bene i liquidi! Ti ringrazio per la ricetta, ho assolutamente intenzione di provarla! Un saluto!
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