Se l'uomo è ciò che mangia, il cuoco è ciò che cucina?

GENTE DEL FUD E DISSAPORE IN VIDEO

GENTE DEL FUD E DISSAPORE IN VIDEO
20foodblogger, 20prodotti, una passione: Pomodorino di Torre Guaceto o Cipolla di Acquaviva? ;)

la cucina di qb è anche app

la cucina di qb è anche app
per telefoni Nokia

La Cucina Italiana

La Cucina Italiana
Special Ambassador

Lettori fissi

Insalata di penne lisce mantecate con burro alle alghe. Perchè #iostoconlepennelisce


Ricordate la canzone di Vinicio Capossela “Il paradiso dei calzini”?
È quanto mi hanno ricordato le penne lisce, che tristi facevano bella mostra di se tra gli scaffali saccheggiati dalla paura più che dalla necessità.
Spaiate dai sughi e dalle tavole imbandite, come se avessero trovato il cassetto chiuso.

Tra le centinaia di formati di pasta che raccontano, assieme ai loro condimenti, una storia ed una geografia che attraversa tutto lo Stivale, le penne lisce mi hanno restituito la sensazione di essere un formato apolide, guardato con sospetto se non addirittura appunto vilipeso, degno appena di un giro d'olio di accompagnamento. 
Diverso. Foresto, come si direbbe a Venezia. Ma la cui diversità ha bisogno di sensibilità alte ed altre per essere apprezzata; bisogna avere tra le mani un buon grano per fare le penne lisce. E bisogna usare le trafile al bronzo, che restituiscono una rugosità vellutata e voluttuosa. 
Infine, il profilo rigato, sa van sa dir, nasconde i difetti di prodotto e di produzione. Non lo sapevate?

LA MENSA AL TEMPO DEL COVID19

Tutti parlano di COVID19, meglio conosciuto come coronavirus.

Ieri sera mi ha scritto una persona che mi segue chiedendomi perché non avessi ancora pubblicato nulla in proposito.
Al netto del fatto che, come dice il prof. Burioni, “quando si parla di argomenti tecnici, dell’opinione di uno che non sa nulla si può fare tranquillamente a meno”, la domanda dell’amica è stata fonte di profonda riflessione, anche notturna, che alla fine si è focalizzata sull’ironia feroce che ha accompagnato la foto delle povere penne lisce Barilla, rimaste sugli scaffali, come un paio di scarpe che hanno visto troppi saldi. Anzi, sopra gli scaffali, a dimostrazione che oramai il nostro sguardo non si alza più dall'altezza dello smartphone.

La foto riprende una quantità importante di confezioni dal blu intenso, disciplinate e composte, quasi un vessillo, una bandiera al vento, un faro illuminante la stupidità umana. 
Quella che ha svuotato gli scaffali in una sorta di “Muoia il virus con tutte le penne lisce”, che ha fatto scrivere post indignati circa la mancanza di alcune mascherine assolutamente inutili (i virus sono più piccoli degli spazi lasciati da certe imbarazzanti tramature) e la pubblicazione di formule pseudochimiche per la produzione di disinfettanti che potrebbero dar vita a tutto, dalla nitroglicerina alla MDMA.

Quindi, ecco il mio pensiero su quanto sta accadendo: #iostoconlepennelisce!!

#IOSTOCONLEPENNELISCE E UN FLASHMOB GOLOSO

Ne è nata una riflessione tra il serio ed il faceto, e l'immancabile hashtag #iostoconlepennelisce, ripreso da gastrocuriosi, come gli amici di Scatti di Gusto e de Il Cucchiaio d'argento, oltre ad un divertentissimo flashmob con Aifb.
Evidentemente agli italici gourmet ricordano i piatti “alla Mamma Rosa”, quelli dei menù del martedì delle scuole elementari, e le tristi insalate di pasta delle 19.58, quelle rimaste nei banchi di gastronomia. 

Più seriamente, prepariamoci, in quanto nulla è cambiato. 
Nel 1630, a peste imperante, il villaggio di Mosnigo, attuale provincia di Treviso, venne messo in quarantena per un mese e gli abitanti gridavano ai notai, a 100 metri di distanza, il loro testamento.

RICETTA LISCIA, COME IL BURRO ALLE ALGHE

Ecco allora la mia ricetta, ispirata dalle futuristiche insalate di pasta fredda create dal Maestro Marchesi tra gli anni ‘80 e ‘90: una penna calda, voluttuosamente risottata con uno strepitoso burro alle alghe, una sontuosa colatura da di alici, un po’ di caviale ed una spruzzata di essenza all’aneto.

Buon appetito e dopo aver pranzato, tutti fuori! (scherzo)


R - INSALATA DI PENNE LISCE MANTECATE CON BURRO ALLE ALGHE

Portata:primo piatto
Dosi per 4 persone
Preparazione: 15
Cottura: 15’

Ingredienti
280 g di penne lisce di grano duro (buone, spendeteli due euro)
colatura di alici Acquapazza, 1 cucchiaino per commensale
caviale, 1 cucchiaio da tè per commensale
50 g di burro de baratte demi sel algues "Le Vieux Bourg”, Bretagne
essenza di aneto, Pri.ma
pepe bianco di Sarawak
sale di Cipro in fiocchi
qualche fogliolina di aneto fresco

Procedimento
Lessa in acqua bollente salata (attenzione che colatura, burro e caviale hanno una loro sapidità, anche importante) le penne per metà del tempo indicato dal produttore. Nel frattempo sciogli il burro in un saltapasta o in un wok, emulsiona con l’acqua di cottura bollente e trasferisci le penne, continuando la cottura come fosse un risotto. Non usare strumenti (mestoli o cucchiai) ma limitati a muovere la pentola. Aggiungi la colatura di alici e macina del pepe bianco di Sarawak.

Distribuisci le penne in fondine calde, completa il piatto con il caviale ed una spruzzata di aneto (e le foglioline, se le trovate)
.

0 ingredienti:

Posta un commento

Benvenuti nella mia cucina!