L'attesa al pronto soccorso di Abano Terme (il mio E.R. preferito: vicino c'è un bacaro da urlo) in compagnia
della Creatura che ha ritenuto opportuno, durante la festa di compleanno del
suo migliore amico (non c'erano ragazze alla festa, naturalmente), rompersi due
dita e il metacarpo della mano sx, è stato motivo di riflessione sul terremoto,
sulla tromba d'aria che ha colpito alcune isole di Venezia e sui Maya.
I pazienti in sala d’attesa, mentre sullo sfondo
uno schermo piatto, sintonizzato su SkySport, trasmetteva una tappa ciclistica
che, in mancanza di altro, riusciva comunque a coinvolgere i più,
rappresentavano un'umanità assortita: molti anziani un po' spaesati,
quarantenni con auricolare e borsa della mamma a tracolla, bimbi con vistosi
cerotti in adorazione del distributore delle merendine, una signora
che smanettava al computer, alcuni turisti tedeschi con gli immancabili
sandali francescani su pedalini bianchi.
Forse era la precarietà della situazione ma
l’argomento che durante le ore di attesa (replicatesi poi il giorno successivo
in sala gessi) si è di volta in volta sviluppato, grazie anche al avvicendarsi
delle persone, è stato quello della profezia dei Maya. Ovvero mentre si attende
quasi rassegnati un’anamnesi, una fasciatura, una lastra, una medicazione o un
gesso si discute su quello che non sarà più fra 6 mesi. La proposta “Mi a Nadal
no fasso ‘gnanca l’albero” balza
subito in pole position seguito da “quasi quasi potrei spostare il lavaggio
delle tende a gennaio: una rottura in meno!”.
C’è chi confessa di essere andato dal medico per
farsi prescrivere dei tranquillanti “perché ancora sei mesi così non li reggo”,
chi aveva programmato la crociera e poi ha pensato bene che “il cognato quella
volta con il pattino a Cesenatico ha fatto meno danni e si è divertito uguale”,
c’è chi dice che “i Maya non hanno previsto la loro estinzione e vuoi proprio
che indovinino la fine del mondo!” e poi ci sono quelli che “oggi è
Sant’Antonio, un giretto in basilica lo faccio lo stesso”.
Di una cosa sono convinta: ci sarà una fine. La
fine del mondo all’occidentale come l’abbiamo sempre vissuto fin ora, del
benessere inteso come accumulo di oggetti e non del ben-essere inteso come
qualità di vita, la fine del PIL ovvero di quel prodotto interno lordo che
verrà sbalzato dal BIL ovvero dal benessere interno lordo, che sa rendere molto
più ricchi.
Sarà la fine del rumore del vacuo che cederà il
posto ai suoni del vero: non ditemi che preferite il rumore di un motore
rombante davanti ad una scuola piuttosto che le risate squillanti dei bimbi del
medesimo istituto!
Illusione da post Woodstock? Peace and Love
anacronistico? Lo scopriremo solo vivendo e comunque ho
controllato: la revisione della mia auto scadrà nel 2013 ;)
Nel frattempo un piatto semplice, bello e profumato di
buono, come la mia recentissima trasferta in Sicilia.
Roll di sardine agli agrumi con pistacchio e finocchietto
Ingredienti
1 kg di sardine,
2 arance, 1 lime, 4 rametti di finocchietto tritato fine, pane grattugiato, 50
gr di pistacchi, olio evo, sale e pepe nero.
Procedimento
Mescolare il succo di
arance, il succo di lime, un pò d'olio e poco sale e
pepe, immergere le sardine (private di testa, interiora spina dorsale ed aperte a libro) in questa
marinatura metterle per mezz'ora in frigo.
Accendere il forno a 200°, tostare il pangrattato in un padella con un filo di olio evo, togliere dal fuoco, lasciar raffreddare e unire il finocchietto e i pistacchi tritati.
Accendere il forno a 200°, tostare il pangrattato in un padella con un filo di olio evo, togliere dal fuoco, lasciar raffreddare e unire il finocchietto e i pistacchi tritati.
Asciugare le sarde con
carta da cucina, farcirle con una piccola presa di composto,
arrotolarle delicatamente, infilzarle con degli stecchini in bambù o con degli
stuzzicadenti.
Disporre i roll di
sarde in una leccarda con della carta forno precedentemente oliata, aggiungere
un filo d'olio e condire con poco sale e pepe. Infornare a 200 ° per 4-5'.
Servire con un piccolo rametto di finocchietto e se lo desiderate un po’ di
buccia d’arancia grattugiata con la microplane.
con questo caldo... ci posso abbinare un mojito? Eolo
RispondiEliminaDirei di si Eolo, anche se un buon bicchiere di Grillo lo vedo piu' adatto!
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