Nelle campagne venete la
macellazione a domicilio del maiale diventava rito rurale, momento di gran
lavoro e di festa, di lacrime versate per l’amico che curato ed allevato per
mesi diventava poi ingrediente principale di moltissimi piatti. Come ben
racconta l’emozionate e drammatico film di Ermanno Olmi, “L’albero degli
zoccoli” nei tempi andati in cui i tabarri (gli ampi mantelli che
proteggettevano dal freddo) fendevano
le nebbie di una campagna trascurata e tradita per l’illusione di un benessere
a portata di tutti, figlia di un effimero boom economico.
Il maiale, o mas-cio nelle
campagne venete, veniva macellato in un arco temporale ben definito, tra la
seconda settimana di dicembre e il 17 gennaio, giorno di Sant’Antonio Abate,
detto anche Sant’Antonio del porco: si trattava di una data fondamentale per il
sostentamento familiare in quanto si potevano iniziare a consumare gli
insaccati nuovi, visto che di quelli preparati l’anno precedente non rimaneva
che il ricordo.
Nel blog di Allegra continua il racconto dedicato ad un rito antico e di fondamentale importanza per l'economia di tanti territori mentre qui troverete anche una nuova ricetta, ispirata alla cucina sarda e resa ancora più intesa da una salsina soprendentemente golosa quanto facile da preparare.
Buona lettura :)
0 ingredienti:
Posta un commento
Benvenuti nella mia cucina!