I have a cream
Siete fra quelli che scelgono un viaggio nella capitale francese non per le romantiche passeggiate sul Lungosenna, ma perché “Parigi val bene una mousse”?
Non avete mai saputo come finisce la favola di Biancaneve, perché a “specchio specchio delle mie brame” iniziavate a fantasticare su glasse e coperture?
E siete ancora convinti che il discorso più rivoluzionario del secolo scorso inizi con “I have a cream”?
Allora, non perdetevi Sweety of Milano, la grande manifestazione di pasticceria che si terrà nel capoluogo lombardo il 17 e il 18 settembre, nel corso della quale i nostri Maestri più famosi terranno masterclass a tema, proporranno le loro nuove creazioni, incontreranno il pubblico davanti ad un caffè, in un fine settimana all’insegna della dolcezza e della creatività.
Mtchallenge è stata invitata ad essere presente e quindi, nello spirito della community, si è iniziato subito a studiare, dando così vita alla prima master class di MTChallenge sui dolci! Un vero e proprio master sulla Naked Cake ed analizzata in tutte le sue importanti componenti: impasti, creme di farcitura, bagne e decorazioni, tenuto dalle nostre tutor d'eccezione Caris e Ilaria. Un compito già difficile reso ancora più complicato dal fatto che bisognava reinterpretare questo dolce decisamente anglosassone così da renderlo più in sintonia con la tradizione pasticceria italiana.
Le 20 partecipanti con le loro naked cake saranno giudicate da una giuria presieduta da Miquel Paquier e le 5 migliori interpretazioni andranno sabato 17 settembre a Sweety, dove saranno nuovamente giudicate per decretare la migliore naked cake all’italiana, montando il dolce live e verranno giudicati nientedimeno dal maestro pasticcere Alessandro Servida. Quindi vi aspettiamo tutti sabato pomeriggio a fare il tifo!
Ci sono anch'io ed ecco come è andata nella mia cucina.
Due galline in cucina (una padovana ed una veneziana)
"Perché non usi l'alzatina?"
Perché no.
"Ma dai! Ci sono quelle bellissime di porcellana decorata!
I colori fanno a pugni tra loro.
"Ma sono riprodotti dei fiori! Discretissimi! E comunque di alzatine in casa ce ne sono per i beati paoli: tinta unita, bianche e colorate."
La torta è troppo alta.
"Appunto, serve per slanciarla ancora di più!"
Ho detto no.
"Ma perchè?!"
Pina, l'alzatina è una roba da femmine.
Ora potete comprendere il sentimento che mi ha pervaso in tutti questi anni in cui il web, e non solo, ha partorito cake, di tutti i diametri-dimensioni-altezze, riccamente decorate e colorate. Che per una ex dark è come chiedere ad un nudista di tenerti le chiavi della macchina. Praticamente impossibile.
Nel mio blog credo non ci sia neppure una crema al burro di quelle anemiche e senza sfumature pastellate, giusto per dire “Yeah! Ci sono anch’io!”
E poi, nei momenti in cui la vita ti richiede troppi orpelli, ecco entrare come un caterpillar Alda Merini con le sue poesie e le sue frasi, tipo “la nudità mi rinfresca l’anima.”
Ho pensato quindi che non affrontare un argomento così importante della pasticceria, snobbandolo, non sarebbe stato un atteggiamento maturo, quanto meno costruttivo e l'idea della Naked, ovvero di una torta nuda, l’ho sentita subito in linea con la mia esigenza di ordine, pulizia, rigore, acciaio.
Sfida duplice, come scritto sopra, in quanto si tratta non solo portare a termine l'esecuzione di una Naked Cake ma anche di reinterpretarla in chiave italiana.
Ho pensato che la Torta Pazientina, un tipico dolce della tradizione dolciaria padovana, potessere essere il dessert giusto con il quale mettermi alla prova. Si tratta di un dolce le cui origini si perdono tra storia e leggenda e che può essere datato subito dopo l'arrivo in Europa del mais, ingrediente con cui è preparato il pan di spagna ispirato alla "poentina de Citadela".
La Pazientina è un dolce preparato con uno strato di pasta bresciana - zucchero, burro, farina, mandorle in parti uguali - uno di zabaione, uno di pan di spagna, altro zabaione ed infine una decorazione realizzata con cioccolato fondente, una sorta di selva.
Ho immaginato che il dolce padovano un bel mattino decidesse di prendere il Burchiello per raggiungere Venezia, tirandosi a lucido in un'eleganza preziosa, ma discreta, come il Senato della Serenissima raccomandava con una certa frequenza e rimanendo sempre inascoltato. Durante il viaggio la Pazientina decise di fermarsi a Dolo per una piccola sosta e per acquistare il mandorlato del Torronificio Scaldaferro, quello che Piero prepara in edizione limitata, con miele di arancio e pepe di Sichuan, profumato con quelle spezie che fecero grande Venezia. L'armonia dei profumi si chiude con il Moscato Passito Fior d'Arancio di Ca' Lustra, vino da meditazione e che ben si accompagna ai Zaeti, biscotti tipici preparati con farina di mais e che prendono il nome dal colore del mais (zaeti=giallini). La granella del mandorlato servirà a dare una parte croccante alla crema e il vino della bagna sarà anche il vino di accompagnamento del dolce.
Progetto disegnato tante volte e sottoposto alla pazienza biblica delle due meravigliose tutor, impasti modificati almeno una decina di volte e tante prove notturne. Il risultato è quello che vedete in foto. E' piaciuto a me ed alle persone che pazientemente hanno assaggiato i test anche se, personalmente, ridurrei di un centimetro l'altezza del cremoso impreziosito con lo zabaione. Come sarebbe piaciuto al Senato veneziano.
Buon Sweety a tutti!
Pazientina Veneziana
Ingredienti e preparazione del pan di spagna al mais
8 uova bio
220 g zucchero semolato
100 g farina 00 W170
50 g fecola di patate
50 g farina di mais fioretto
10 g di cremor tartaro
1/2 bacca di vaniglia
Montare con la frusta a foglia in planetaria ad una velocità sostenuta le uova, la vaniglia e lo zucchero fino a quando il composto diventerà gonfio e chiaro. Unire quindi la fecola e le altre farine setacciate un paio di volte con il cremo tartaro e vaniglia.
Dividere l’impasto in due anelli da 18 cm imburrati ed infarinati, appoggiati sopra un foglio di silpat, e cuocere in forno statico già caldo a 180°C per 30 minuti almeno, avendo l’accortezza di incastrare una pallina di carta forno grande come una nocciola sullo sportello così da far uscire il vapore che si formerà.
Sfornare, far raffreddare sopra una gratella.
Ingredienti e preparazione della pasta bresciana
100 g di farina
100 g di zucchero
100 g di burro
80 g di mandorle
20 g di armelline
Frullare finemente le mandorle e le armelline
Montare in planetaria fino ad ottenere una crema spumosa il burro con lo zucchero, unire la farina a pioggia e successivamente la farina di mandorle. Ci vorranno almeno 10’. Formare un panetto e parlo riposare in frigo una notte.
Dividere il panetto in due parti, stenderli sul foglio di silpat coprendo con un foglio di carta forno fino ad uno spessore di 5 mm. Cuocere con un anello da 18 cm nel forno già caldo a 190° per 15’. Abbattere e mettere da parte.
Ingredienti e preparazione dello zabaione
4 tuorli
80 g di zucchero
80 g di Moscato
In una bastardella unire i tuorli d’uovo e lo zucchero, montare bene con la frusta finchè il composto diventerà bianco e spumoso ed unire il vino sempre, sbattendo con la frusta per un altro paio di minuti.
Immergere la bastardella a bagnomaria in un’altra pentola più grande, riempita per 1/3 di acqua bollente.
L’acqua non deve mai bollire, mescolare con la frusta per 8-10 minuti, fino a quando la crema comincerà a gonfiarsi, addensarsi e diventare vellutata. Coprire con pellicola ed abbattere.
Ingredienti e preparazione per il cremoso (ricetta di Leonardo di Carlo)
100 g di latte intero
88 g panna fresca
10 g glucosio
6 g gelatina in fogli
210 g cioccolato bianco
250 g mascarpone fresco
Ammollare la gelatina in acqua fredda.
Spezzettare al coltello il cioccolato bianco.
Portare i primi tre ingredienti ad ebollizione, unire la gelatina strizzata, versare sul cioccolato bianco ed emulsionare bene con il frullatore ad immersione.
Aggiungere il mascarpone leggermente scaldato al microonde (solo per qualche secondo), mixare ancora per un minuto.
Unire 150 di zabaione, trasferire in un contenitore e lasciare in frigorifero per tutta la notte.
Ingredienti per la bagna alcolica
50 ml di Moscato fior d’arancia
50 ml di sciroppo ottenuto con 50 g di zucchero e 50 ml di acqua
Mescolare e tenere a temperatura ambiente
Ingredienti e preparazione per la selva
200 g di cioccolato fondente al 54%
Sciogliere il cioccolato fondente al microonde a 350W, a più riprese, per un totale di circa 2’. Mescolare e stendere con una spatola sopra un foglio di silpat. Abbattere e “truciolare”. L’alternativa è usare uno strumento professionale, raffinatrice, composto da rulli di marmo con i quali sfogliare una massa ottenuta lavorando cioccolato fondente (66%) e glucosio.
Ingredienti per la parte croccante
100 g di mandorlato Scaldaferro al miele d'arancio e pepe di Sichuan tritato al coltello.
Montare il dolce
Ottenere dal pan di spagna 3 pezzi dell'altezza 3 cm, spanando la superficie ed i bordi.
Sopra un disco di plastica appoggiare la pasta bresciana, spennellare una piccola dose di zabaione, appoggiare un disco di pan di spagna, spennellare la bagna, distribuire con il sac a poche la crema dando un'altezza di 2 cm, distribuire 1/3 della granella di mandorlato e continuare fino alla fine degli ingredienti.
Appoggiare il secondo disco di pasta bresciana e conservare in frigo fino al momento del servizio o abbattere in positivo per 30'.
Decorare con la crema fredda inserita in un sac a poche dotato di punta piccola liscia i bordi del disco e terminare con le sfoglie di cioccolato fondente, tagliare una fetta e servire spolverando il piatto con un po' di zucchero a velo.
Bibliografia
AAVV, Padova, 50 ricette tipiche - Ed. Terra Ferma, Vicenza 2012
AAVV, Veneto in tavola - Ed. Terraferma, Vicenza 2007
Patricia Guy, I Colli Euganei, Ed. Terraferma, Treviso 2015
Amedeo Sandri, La polenta nella cucina veneta, Franco Muzzio Editore, Padova 1980
Giuseppe Maffioli, La cucina padova, Orme Tarka, Roma 1981
AAVV, Cucina e tradizione nel Veneto, Fondazione Cassamarca 1996
Non poteva essere che una meraviglia la tua naked....e non hai deluso le aspettative : lo sapevo già cHe sarebbe stata fantastica!!!!! Un abbraccio!
RispondiEliminaNon poteva essere che una meraviglia la tua naked....e non hai deluso le aspettative : lo sapevo già cHe sarebbe stata fantastica!!!!! Un abbraccio!
RispondiEliminaE' uno splendore, originalissima nel gusto che affonda le radici nella più squisita tradizione padovana.. complimenti!
RispondiEliminaLa pasta bresciana. Ecco cosa ho imparato di nuovo da questa meraviglia
RispondiEliminaUna vera meraviglia di gusti, golosa e da fare sicuramente per assaporare quella pasta bresciana
RispondiEliminaElegantissima
Ciao Manu
Questa torta è stupenda! Complimenti!
RispondiEliminaTutta da copiare: la torta in toto e le singole componenti! Del resto, da te, c'è sempre da imparare.
RispondiEliminaComplimenti davvero splendida!
RispondiEliminaHo scoperto la torta pazientina lo scorso anno, in un bar in Piazza delle Erbe a Padova e ho sempre pensato di volerla replicare, chiedendomi però come potessi fare a riprodurre la decorazione con il cioccolato.
RispondiEliminaQuesta tua magia di trasformarla in naked cake mi ha affascinato, la trovo elegante, equilibrata, d'impatto ma non sopra le righe. In una parola: perfetta. Ma mica c'è bisogno che te lo dica io, no? :-D
Cara Anna Maria, non avevo mai sentito parlare delle torte che descrivi!!! Per questo ti leggo sempre, per imparare qualcosa!!! Per l'estetica non c'è niente da dire ... la classe non è acqua e tu ne hai da vendere!!! Bellissima davvero!!!
RispondiEliminaTrovo che la tua torta abbia un'eleganza senza precedenti, sarà che l'abbiamo vissuta passo passo, sarà la delicatezza delle preparazioni, sarà quello sfondo blu...insomma la trovo eccezionale. E quella fetta mamma mia parla! Come vorrei essere i tuoi vicini...già sai. Grazie e in bocca al lupo!
RispondiEliminaUna fuoriclasse,sempre! La tua torta è elegante e articolata suscita sentimenti di amore e passione per la pasticceria e per gli ingredienti usati.
RispondiEliminaUna fuoriclasse,sempre! La tua torta è elegante e articolata suscita sentimenti di amore e passione per la pasticceria e per gli ingredienti usati.
RispondiEliminaNon so se mi affascina di più la tua torta o il tuo modo di sentirla e raccontarla...
RispondiEliminaNon so se mi affascina di più la tua torta o il tuo modo di sentirla e raccontarla...
RispondiEliminaUn tripudio di sapori e profumi che riesce a oltrepassare il mezzo elettronico!
RispondiEliminaE che bella narrazione, è un vero piacere leggerti, chapeau!
bellissima e originale la tua interpretazione della ricetta classica (che non conoscevo, che peccato!) una golosità unica, e una torta elegante e raffinata alla vista!
RispondiEliminaQuella fetta parla. E dice tante belle cose. Ma la torta nel suo totale mi ha completamente stregata dalla prima volta che l'ho vista. raffinata, punto. E a te, un mare di complimenti!
RispondiEliminaNon so se la tradizione può dirsi elegante. A volte la tradizione è "brocciona" come un coro di voci sguaiate che cantano il Te Deum. Ma di tradizioni in Italia ne abbiano tante quante granelli di sabbia e chi ha l'amore per perpetrarle può anche vestirle di abiti nuovi e meravigliosi. Come hai fatto tu con questo dolce che non conoscevo affatto, e che nel tuo racconto del viaggio verso Venezia, ha descritto proprio questo. Un'esecuzione spettacolare che non necessita di parole. Ma da te non trovo mai nulla di diverso. Sei una grande.
RispondiEliminaGrazie di cuore per le vostre parole che mi stanno riempiendo il cuore. Una parte del merito ce l'ho io ma senza la fantasia di chi ha preparato il dolce nei secoli scorsi, senza l'impegno di chi ha testimoniato quanto accadeva nelle altrui cucine e senza la disponibilità delle tutor e degli assaggiatori forse non avrei avuto abbastanza pazienza per sviluppare la Pazientina. E mi sarei limitata a fare un giro in bici lungo la Riviera del Brenta :)
RispondiEliminauna sola parola.
RispondiEliminaBelin, pellegrino.
belin.
Che te lo dico affà! Finalissima al fulmicotone. Ed ora ti voglio in podio!
RispondiEliminaForzaAnnaaaaaa Alé Alé Aléeeeeeeeeee....